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Antico Testamento

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tasse per lui tutte le forze dell’Onnipotente:<br />

“La voce [di quella preghiera] è<br />

fl ebile e isolata”, scrive F.B. Meyer “ma<br />

la risposta scuote il creato”.<br />

18:7-15 Giunti ai vv. 7-19 abbiamo<br />

quasi l’impressione che sia scoppiata<br />

una guerra. E fu davvero ciò che accadde<br />

in occasione della risurrezione<br />

di Cristo. Tra Dio e gli eserciti infernali<br />

si svolse una gran battaglia. Satana e i<br />

suoi demoni si accamparono presso il<br />

sepolcro fuori Gerusalemme, avendo<br />

stabilito che Cristo il Signore non dovesse<br />

mai più risorgere (se egli fosse<br />

risorto, infatti, il loro successo nel farlo<br />

crocifi ggere sarebbe stato del tutto<br />

vano!) Essi si ammassarono quindi<br />

presso il sepolcro sigillato del Salvatore.<br />

Dio abbassò i cieli e discese con<br />

il più gran dispiego di potenza che il<br />

mondo abbia mai conosciuto e l’apostolo<br />

Paolo ebbe in seguito a descrivere<br />

come l’“immensità della sua potenza…<br />

potente effi cacia della sua forza… mostrata<br />

in Cristo, quando [Dio] lo risuscitò<br />

dai morti” (Ef 1: 19-20). Più grande<br />

della potenza che creò l’universo e<br />

di quella che liberò Israele dall’Egitto,<br />

in quel primo mattino di Pasqua la potenza<br />

di resurrezione di Dio ricacciò<br />

indietro gli eserciti dei principati, delle<br />

potestà e degli spiriti malvagi.<br />

All’approssimarsi di Dio la terra è<br />

sconvolta. Grande è il suo furore, raffi<br />

gurato con fumo che esce dalle sue<br />

narici, un gran fuoco che gli scaturisce<br />

a torrenti dalla bocca, con grandi<br />

carboni ardenti che rovinano con<br />

gran fragore sui suoi nemici. Mentre<br />

Dio continua la sua discesa, a cavallo<br />

di una nube la cui forma ricorda un<br />

cherubino, il mondo è scosso da una<br />

SALMI 18:20-30<br />

violenta tempesta di tenebre, tuoni,<br />

saette e grandine che si abbatte sul<br />

nemico come un bombardamento<br />

massiccio. Come già durante il passaggio<br />

sul Mar Rosso, le acque del mare<br />

e dei fi umi si ritirano terrorizzate alla<br />

vista di quella titanica manifestazione<br />

dell’ira dell’Onnipotente.<br />

18:16-19 Con simbolismi sorprendenti<br />

Dio colpisce, schiaccia, frantuma,<br />

ferisce e trancia il nemico fi nché<br />

questo, sconfi tto, non batte in ritirata.<br />

Dopodiché stende il braccio e fa uscire<br />

Cristo dal sepolcro ancora sigillato.<br />

Alleluia! Cristo è risorto! Dio non soltanto<br />

lo risuscita dai morti ma lo fa<br />

ascendere in trionfo attraverso il regno<br />

nemico e lo glorifi ca alla propria<br />

destra. Ecco perché Paolo scrive: “…ha<br />

spogliato i principati e le potenze, ne<br />

ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando<br />

su di loro per mezzo della croce”<br />

(Cl 2:15).<br />

18:20-30 Abbiamo qui il fondamento<br />

logico ovvero la mistica della risurrezione.<br />

Era moralmente indispensabile<br />

che Dio risuscitasse il Signore<br />

Gesù. Tale obbligo era motivato dalla<br />

vita immacolata e priva di peccato di<br />

Cristo, dalla sua dedizione e il suo zelo<br />

costante per la volontà del Padre suo<br />

e dalla perfezione della sua opera alla<br />

croce del Golgota. In quanto a Dio, i<br />

suoi stessi attributi di giustizia gli imponevano<br />

di risuscitare il Salvatore dal<br />

sepolcro nella potenza di una vita indistruttibile.<br />

Ecco cosa si intende con<br />

la solenne espressione “Cristo è stato<br />

risuscitato dai morti mediante la gloria<br />

del Padre” (Ro 6:4). La gloriosa reputazione<br />

di Dio rendeva la risurrezione,<br />

ricompensa della perfetta giustizia personale<br />

di Cristo, un obbligo morale.<br />

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