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Antico Testamento

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sparsi per tutto il paese (17:7-9), dimostra<br />

non solo l’enorme rispetto di<br />

Giosafat per le Scritture, ma anche il<br />

suo interesse per i suoi sudditi e il suo<br />

desiderio di agire fedelmente come<br />

reggente di Yahweh.<br />

19:6-11 Le esortazioni del re erano<br />

tratte dalla legge. Egli ribadì i comandamenti<br />

del Signore a coloro che sarebbero<br />

stati giudici in mezzo al popolo<br />

di Dio. Poiché avrebbero giudicato il<br />

popolo del patto con Dio e poiché Dio<br />

guardava dall’alto ciò che veniva fatto,<br />

i giudici avrebbero dovuto temere il<br />

Signore, agendo con prudenza. Il re<br />

stabilì anche dei giudici nella capitale,<br />

Gerusalemme, dove si sarebbero<br />

dovute trattare le cause giudiziarie più<br />

diffi cili. Il sommo sacerdote Amaria<br />

avrebbe dovuto trattare i casi religiosi,<br />

mentre Zebadia, capo della tribù di<br />

Giuda, sarebbe stato responsabile degli<br />

aff ari civili. I Leviti sarebbero stati<br />

a disposizione come uffi ciali.<br />

20:1-6 Un grande esercito proveniente<br />

dall’altra parte del mare marciò<br />

contro Giuda per fargli guerra<br />

(alcuni manoscritti leggono “Edom”<br />

anziché Siria al v. 2) 20 . Ovviamente la<br />

notizia allarmò Giosafat che bandì un<br />

digiuno e convocò il popolo al tempio<br />

dove invocò il Signore. Questa è la<br />

terza “preghiera del re” di 2 Cronache<br />

(vd. anche la preghiera di Salomone,<br />

cap. 6, e la preghiera di Asa, 14:10).<br />

20:7-13 Giosafat ricordò al Signore<br />

che i Giudei erano il suo popolo<br />

del patto. La casa dove Giosafat stava<br />

pregando in quel momento era il<br />

santuario di Dio e il luogo dove aveva<br />

promesso di ascoltare e rispondere<br />

alle preghiere. Coloro che un tempo<br />

Israele aveva risparmiato ora stavano<br />

2 CRONACHE 20:35-37<br />

arrivando per distruggere il popolo e<br />

privarlo della sua terra. Giosafat concluse<br />

la sua appassionata invocazione,<br />

mentre tutti gli abitanti di Giuda…<br />

stavano in piedi davanti al Signore,<br />

aspettando la sua risposta.<br />

20:14-17 Lo Spirito del Signore<br />

parlò attraverso Iaaziel, disperdendo<br />

il timore che si era impadronito della<br />

nazione. Quella era una battaglia…<br />

di Dio, il popolo doveva soltanto uscire<br />

il giorno successivo per andare a vedere<br />

ciò che Dio avrebbe fatto.<br />

20:18-21 Per fede il popolo gioì<br />

della vittoria anche se non era ancora<br />

stata conseguita. La mattina seguente<br />

si misero in marcia all’alba per andare<br />

a vedere ciò che il Signore aveva fatto.<br />

Marciarono verso il campo di battaglia<br />

come se andassero a una festa,<br />

con i cantori alla loro testa.<br />

20:22-30 Quando udì il suo popolo<br />

cantare un canto di fede, Dio confuse<br />

il nemico. Aizzò gli eserciti ostili e questi<br />

presero a combattere gli uni contro<br />

gli altri, distruggendosi a vicenda.<br />

Quando gli uomini di Giuda arrivarono,<br />

non c’era altro da fare che raccogliere<br />

il bottino, impresa che richiese<br />

tre giorni. Con gioia incontenibile<br />

benedissero il Signore e tornarono a<br />

Gerusalemme cantando. I regni vicini<br />

seppero cosa era successo e Giuda<br />

poté vivere in pace.<br />

20:31-34 Come di consueto, qui<br />

troviamo un riepilogo del regno di<br />

Giosafat. Nonostante i suoi sforzi non<br />

fu in grado di reprimere l’idolatria ma,<br />

nel complesso, il suo fu un buon regno.<br />

Cercò di fare il bene e, benché non<br />

fosse perfetto, in genere cercò di fare<br />

quel ch’è giusto agli occhi di Dio.<br />

20:35-37 Questa è un’appendice<br />

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