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Antico Testamento

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SALMI 40:14-15<br />

porte del cielo invocando aiuto, aiuto<br />

immediato. “Liberami, ti prego! ti<br />

scongiuro, fallo ora!” Questa è la preghiera<br />

che conquista e fa entrare la divina<br />

Onnipotenza in azione.<br />

40:14-15 Per i suoi nemici egli<br />

chiede un castigo commisurato al crimine.<br />

Poiché hanno attentato alla sua<br />

vita egli augura loro vergogna e confusione;<br />

a quanti gli hanno augurato il<br />

male egli auspica il rifi uto della società<br />

e l’umiliazione; quelli che si sono rallegrati<br />

della sua disgrazia egli li vuole<br />

profondamente scossi dalla loro stessa<br />

umiliazione. All’obiezione che tali<br />

sentimenti sono incompatibili con un<br />

Dio d’amore vorrei soltanto ribattere<br />

che, rifi utando l’amore, l’uomo sceglie<br />

deliberatamente il proprio castigo.<br />

40:16 Cristo prega che, al contrario,<br />

gli amici di Dio prendano sempre<br />

diletto nel Signore. Augurandosi che<br />

tutti quelli che… cercano Dio gioiscano<br />

e si rallegrino in lui egli prega<br />

anche affi nché quelli che amano la<br />

sua salvezza dicano sempre: “Il Signore<br />

è grande”.<br />

40:17 In quanto a lui, la sua forza è<br />

insuffi ciente e il suo bisogno è disperato.<br />

Nondimeno lo conforta il fatto che il<br />

Signore ha cura di lui. È stato osservato<br />

che “povertà e indigenza non sono una<br />

barriera per i propositi di Dio”.<br />

Dio, d’altro canto, è l’aiuto e il liberatore<br />

del suo diletto Figlio. Il Signore<br />

Gesù conclude la sua supplica con<br />

l’ultima salva “o Dio mio non tardare!”<br />

La risposta non si farà attendere. Il<br />

terzo giorno il Padre stenderà il braccio<br />

e lo salverà dalla fossa di desolazione<br />

(come abbiamo già visto nella<br />

prima parte del salmo).<br />

In questo salmo pare proprio che<br />

716<br />

la risposta alla preghiera anticipi la<br />

preghiera stessa. Questo è quanto ci fa<br />

chiaramente intendere la promessa:<br />

“Avverrà che, prima che m’invochino,<br />

io risponderò; parleranno ancora, che<br />

già li avrò esauditi” (Is 65:24).<br />

Salmo 41 – Invocazione<br />

dal letto di dolore<br />

Davide era ammalato. I suoi nemici<br />

speravano che fosse grave: infatti, già<br />

si rallegravano come se i pronostici<br />

fossero sicuramente infausti. Ad aggravare<br />

il dolore di Davide c’era il fatto<br />

che, tra costoro, ci fosse un suo amico<br />

di lunga data.<br />

41:1-3 Il paziente, tuttavia, non<br />

è privo di consolazione. Egli inizia a<br />

ricordare che il Signore benedice chi<br />

ha cura del povero. Con l’aggettivo<br />

“povero” non si allude qui alla scarsità<br />

di mezzi economici bensì alla salute<br />

cagionevole, alla debilitazione dovuta<br />

alla malattia. Davide si consola al<br />

pensiero di aver agito come il Signore<br />

è solito fare con le sue creature in<br />

diffi coltà, ossia assistendo, recando<br />

conforto e incoraggiamento a tutti coloro<br />

che sono stretti nella morsa della<br />

malattia. Ora si fa forte della promessa<br />

che il Signore sosterrà anche lui nella…<br />

malattia. Certo il Signore lo proteggerà,<br />

lo veglierà e lo manterrà in<br />

vita. Essendosi guadagnato, con la sua<br />

sollecitudine nei confronti dei malati e<br />

dei soff erenti, una buona reputazione,<br />

Davide è certo che Dio non lo abbandonerà<br />

alla volontà criminale dei suoi<br />

nemici. Dio gli farà invece dono della<br />

grazia necessaria per questo tempo di<br />

malattia, quindi lo solleverà e gli ridonerà<br />

salute e forza.

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