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Antico Testamento

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ISAIA 45:1-6<br />

1140<br />

Ora Ciro apprese questo (della<br />

ricostruzione del tempio) leggendo<br />

il libro e le profezie che<br />

Isaia aveva lasciato 210 anni prima…<br />

Queste cose Isaia predisse<br />

140 prima che il tempio fosse distrutto.<br />

Quando Ciro, pertanto, le<br />

ebbe lette e ne ebbe constatato il<br />

carattere divino, un impulso e un<br />

istinto emulativo lo aff errarono<br />

inducendolo a fare ciò che era<br />

scritto 53 .<br />

6. Consolazione derivante da<br />

Ciro, l’unto di Dio (cap. 45)<br />

45:1-6 Il Signore chiama Ciro suo<br />

unto (termine equivalente a “Messia”<br />

in ebr.), giacché il monarca persiano<br />

era un tipo del Messia, colui<br />

che avrebbe liberato il suo popolo in<br />

modo defi nitivo. Yahweh gli promette<br />

vittoria sulle nazioni, principalmente<br />

Babilonia, rimuovendo qualsivoglia<br />

ostacolo si frapponga alla sua conquista<br />

e facendolo entrare in possesso di<br />

enormi ricchezze riposte in luoghi<br />

segreti. Rivolgendosi ancora a Ciro, il<br />

Signore parla di sé come il solo vero<br />

Dio, che lo chiama per nome, designandolo<br />

unto e pastore (44:28), e che<br />

lo equipaggia per la sua missione. Dio<br />

fa tutto questo per amore del suo popolo<br />

e affi nché tutto il mondo sappia<br />

che egli solo è il Signore.<br />

45:7 Il v. 7 non indica che Dio produce<br />

“male” morale, come alcuni hanno<br />

ravvisato; il termine ebraico indica<br />

piuttosto disastro, “sciagura” (cfr. Am<br />

3:6), “calamità” (ND).<br />

Delitzsch fa notare come l’eretico<br />

“cristiano” Marcione, gli eretici valentiniani<br />

e le altre sette gnostiche facessero<br />

un uso errato di questo testo per<br />

insegnare che il Dio dell’A.T. era “un<br />

essere diverso dal Dio del N.T.” 54 .<br />

Aff rontando la questione del male<br />

(in cui rientra, senza dubbio, quella<br />

dell’avversità), Delitzsch prosegue:<br />

“Indubbiamente, il male come atto<br />

non è opera diretta di Dio, ma l’opera<br />

spontanea di una creatura dotata di<br />

libertà” 55 .<br />

Nel presente contesto le contrapposizioni<br />

sono fra la luce e il suo contrario,<br />

le tenebre, fra il benessere e il<br />

suo contrario, l’avversità. Si legge sovente<br />

che Dio crei ciò che egli permette.<br />

Alcuni ritengono che luce e tenebre<br />

rimandino a due principi riveriti<br />

dai Persiani come divinità in perpetuo<br />

confl itto (altri sostengono che non<br />

esista alcuna prova che Ciro fosse seguace<br />

di questa religione). L’avanzata<br />

di Ciro avrebbe recato benessere per<br />

Israele e avversità per i nemici di Israele,<br />

mentre Dio stesso sovrintendeva<br />

all’intera operazione.<br />

45:8 Le condizioni ideali di abbondante<br />

giustizia e salvezza (o liberazione)<br />

qui descritte sarebbero derivate<br />

su piccola scala dall’intervento di Ciro<br />

in favore di Israele. Il loro completo<br />

adempimento attende il regno millenniale.<br />

45:9-11 Un Guai è pronunciato<br />

contro chiunque metta in discussione<br />

il diritto di Yahweh a servirsi di uno<br />

straniero per redimere Giuda. Sarebbe<br />

come se l’argilla si rivolgesse al vasaio<br />

accusandolo di non avere mani, di essere<br />

impotente. Il v. 11 dovrebbe essere<br />

forse letto sotto forma di domanda:<br />

“Domandate a me cosa intendo fare in<br />

futuro circa i miei fi gli o mi date degli<br />

ordini circa l’opera delle mie mani?”<br />

45:12-13 Colui che ha creato l’uo-

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