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Antico Testamento

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29:9-20 Mosè invitò il popolo a entrare<br />

nel patto del Signore (vv. 9-12)<br />

e gli ricordò che esso era valido anche<br />

per i posteri (vv. 13-14). La trasgressione<br />

al patto avrebbe comportato un<br />

solenne castigo. I ribelli si sarebbero<br />

dovuti guardare dalla tentazione di<br />

servire gli dèi delle altre nazioni o<br />

dall’illudersi di scampare all’ira del<br />

Signore (vv. 15-20).<br />

B. Castigo per l’inosservanza del<br />

patto (29:21-28)<br />

29:21-27 La desolazione di Israele<br />

avrebbe lasciato sgomente le generazioni<br />

future, come pure le altre nazioni,<br />

le quali si sarebbero chieste la ragione<br />

per cui quel paese fosse stato trattato<br />

come le città di Sodoma, di Gomorra,<br />

di Adma e di Seboim. Questa sarebbe<br />

stata la risposta: “Perché hanno abbandonato<br />

il patto del Signore, Dio<br />

dei loro padri sono andati a servire<br />

altri dèi”.<br />

29:28 Mosè rammentò al popolo<br />

che, nonostante l’esistenza di alcune<br />

cose occulte che appartengono al<br />

Signore (in particolare quelle riguardanti<br />

i suoi giudizi), il loro obbligo<br />

nei confronti del patto era stato chiaramente<br />

rivelato. Ciò signifi ca che la<br />

rivelazione comporta una responsabilità.<br />

Gli uomini hanno l’obbligo di<br />

ubbidire alla parola del Signore senza<br />

discutere. Tale principio ricorre anche<br />

nel N.T.: “Chi dunque sa fare il bene<br />

[rivelazione] e non lo fa [responsabilità],<br />

commette peccato” (Gm 4:17).<br />

C. Riabilitazione successiva<br />

al rinnovamento del patto<br />

(cap. 30)<br />

30:1-10 Il cap. 30 preannuncia la vio-<br />

DEUTERONOMIO 30:11-14<br />

lazione del patto e il conseguente esilio<br />

del popolo di Israele, eventi poi<br />

puntualmente verifi catisi. Ma anche<br />

allora, qualora Israele si fosse convertito<br />

e pentito, Dio avrebbe avuto pietà<br />

e lo avrebbe riaccolto e ricondotto nel<br />

paese. A questa restaurazione fi sica<br />

si sarebbe aggiunto un rinnovamento<br />

spirituale (“Il Signore il tuo Dio, circonciderà<br />

il tuo cuore”; v. 6). Il popolo<br />

avrebbe allora gustato il frutto<br />

benedetto dell’ubbidienza mentre i<br />

suoi nemici sarebbero stati maledetti.<br />

I consigli dell’Altissimo non vengono<br />

mai meno quantunque vengano meno<br />

i destinatari di tali consigli. Dio avrebbe<br />

mantenuto la promessa fatta ai patriarchi<br />

e i loro discendenti avrebbero<br />

posseduto il paese per sempre. Dopo<br />

l’esilio, che sapeva inevitabile, Dio li<br />

avrebbe riaccolti e trasformati. Ecco<br />

come funziona l’amore incondizionato<br />

del nostro nobile Innamorato! Il v. 6<br />

accenna a un argomento poi sviluppato<br />

nei secoli successivi dai profeti,<br />

ossia il nuovo patto (vd. Gr 32:39ss.; Ez<br />

36:24ss.). Benché rivelato già nell’A.T.,<br />

questo patto fu ratifi cato soltanto alla<br />

morte di Cristo, giacché fu il suo sangue<br />

a siglare il nuovo patto (vd. Lu<br />

22:20).<br />

30:11-14 Mosè ricordò al popolo<br />

che il patto non era troppo diffi cile<br />

da comprendersi, né troppo lontano<br />

(inaccessibile); inoltre non c’era bisogno<br />

di fare l’impossibile per trovarlo: il<br />

Signore lo aveva recato in dono al suo<br />

popolo e a questi spettava osservarlo.<br />

Questi versetti sono citati da Paolo in<br />

Romani 10:5-8 con riferimento a Cristo<br />

e al vangelo. Mantenere il patto<br />

non sarebbe stato semplice, ma Dio<br />

aveva già contemplato un rimedio in<br />

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