03.06.2013 Views

Antico Testamento

Antico Testamento

Antico Testamento

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

SALMI 42:7<br />

visitare la casa di Dio, è sempre possibile<br />

ricordare il Dio che vi abita!<br />

42:7 Arrivati al settimo versetto,<br />

il nostro istinto spirituale ci presenta<br />

una drammatica immagine del Golgota<br />

in cui udiamo l’invocazione del<br />

Signore Gesù sopraff atto dalle onde<br />

e dai fl utti del giudizio divino. Le cataratte<br />

dell’ira divina si riversavano<br />

fragorosamente su di lui, che alla croce<br />

portava su di sé il carico dei nostri<br />

peccati.<br />

720<br />

Contemplate qual epilogo<br />

di dolore:<br />

Tutte le onde e i fl utti di Dio<br />

si riversano<br />

Su di lui, abbandonato<br />

a languire<br />

Sulla croce per salvare<br />

l’anima mia<br />

Amore impareggiabile! amore<br />

immenso! dono immeritato!<br />

Gesù si è sacrifi cato per me.<br />

– J.J. Hopkins,<br />

dall’inno “Lord, Th y Love Has<br />

Sought And Found Us”<br />

42:8 “Le tribolazioni sono il cibo<br />

di cui si nutre la fede” scrisse George<br />

Müller. Qui udiamo dunque il credente<br />

fi ducioso aff ermare:<br />

Di giorno l’Eterno mi largisce la<br />

sua benignità (così ND; NR ha:<br />

“Il Signore di giorno concedeva la<br />

sua grazia”) E di notte il suo cantico<br />

sarà con me, una preghiera<br />

al Dio della mia vita (così ND; NR<br />

ha: “e io la notte innalzavo cantici<br />

per lui”).<br />

Questa è la risposta alla sequela<br />

giorno-notte di cui al v. 3, in cui il salmista<br />

si doleva: “Le mie lacrime sono<br />

diventate il mio cibo giorno e notte”.<br />

Ora invece il giorno è colmo dell’amore<br />

immutabile di Dio e la notte è colma<br />

di canto e preghiera. Di giorno e<br />

di notte la benevolenza di Dio è dimostrata.<br />

42:9-10 Ma ecco che ritorna lo<br />

scoraggiamento, questa volta a causa<br />

dell’inesorabile oppressione del<br />

nemico. Dio pare aver dimenticato il<br />

suo fi gliolo. Il credente vaga disperato<br />

e senza meta come chi abbia subito un<br />

gravissimo lutto. “Le mie ossa sono<br />

trafi tte dagli insulti dei miei nemici”.<br />

Dall’esterno pare proprio che Dio abbia<br />

abbandonato suo fi glio. E i nemici<br />

continuano a insultarlo: “Dov’è il tuo<br />

Dio?”<br />

42:11 La fede, tuttavia, ha sempre<br />

l’ultima parola. “Non essere scoraggiato,<br />

dunque, non lasciarti sgomentare.<br />

Spera in Dio: sarai liberato dai<br />

tuoi nemici e anche dalla depressione.<br />

E tornerai a lodarlo come tuo Salvatore<br />

e tuo Dio”.<br />

Il rimedio: sfi dare la depressione,<br />

guardare in alto, sperare. La vita<br />

cristiana è fatta di vigilanza, alte<br />

aspirazioni, attività: è una gara di<br />

corsa. Non è fatta di sguardi abbassati,<br />

braccia incrociate o accettazione<br />

della sconfi tta (Anonimo).<br />

Salmo 43 – Manda la tua<br />

luce e la tua verità<br />

Questo è il salmo gemello del precedente.<br />

Tanto evidente è il collegamento<br />

che alcune versioni lo agganciano al

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!