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Antico Testamento

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SALMI 104:4<br />

parte del proprio essere a esaltare il Signore<br />

l’ignoto salmista si produce in<br />

una di quelle straordinarie descrizioni<br />

di Dio da cui deve aver tratto ispirazione<br />

Michelangelo. Naturalmente essa<br />

va intesa in senso retorico, giacché in<br />

quale altro modo si può descrivere il<br />

Dio invisibile o cogliere la sua infi nita<br />

grandezza mediante parole fi nite?<br />

Nella sua incantata contemplazione<br />

il salmista esclama: “Signore, mio<br />

Dio, tu sei veramente grande”! Fluiscono<br />

quindi i dettagli della teofania<br />

(apparizione di Dio). Dio si è rivestito<br />

di abiti di ineff abile splendore e maestà.<br />

Si è ammantato di luce come<br />

d’una veste, simbolo di assoluta purezza<br />

e virtù. Distende i cieli (il cielo<br />

atmosferico e quello stellare) sulla terra<br />

come una tenda, un’opera di tale<br />

immensità da far sussultare l’anima.<br />

L’acquea coltre di nubi che avvolge la<br />

terra costituisce il fondamento delle<br />

colonne dei cieli. Le nuvole che attraversano<br />

il cielo sospinte dalle ali del<br />

vento sono il carro di Yahweh.<br />

104:4 Dio fa dei venti i suoi messaggeri,<br />

delle fi amme di fuoco i suoi<br />

ministri. Si noti che in ebraico il sostantivo<br />

tradotto con “venti” signifi ca<br />

altresì “spiriti” e quello tradotto con<br />

“messaggeri” signifi ca altresì “angeli”.<br />

Ciò ben si adatta al contesto naturale,<br />

ma la citazione di questo stesso versetto<br />

in Ebrei 1:7 va intesa nella sua<br />

traduzione tradizionale (anche nella<br />

lingua greca entrambi i termini conservano<br />

la doppia accezione, e ciò vale<br />

per entrambi i Testamenti).<br />

104:5-9 Nel prosieguo del salmo<br />

diventa evidente che stiamo assistendo<br />

ai giorni della creazione descritti<br />

in Genesi, benché i riferimenti ai sin-<br />

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goli giorni non siano tutti altrettanto<br />

distinti. Il salmista si meraviglia delle<br />

provvidenziali disposizioni di Dio per<br />

le sue creature e, in particolare, per<br />

l’uomo.<br />

In primo luogo egli ricorda come<br />

Dio ha formato e fondato la terra su<br />

basi invisibili in modo da costituire<br />

una superfi cie stabile e imperturbabile<br />

per farvi dimorare le sue creature. In<br />

principio tutta la terra era ricoperta da<br />

acque talmente profonde che perfi no<br />

i monti ne erano sommersi. Il terzo<br />

giorno Dio disse: “Le acque che sono<br />

sotto il cielo siano raccolte in un unico<br />

luogo e appaia l’asciutto” (Ge 1:9). Immediatamente<br />

le acque batterono in<br />

ritirata. I monti e le vallate apparvero<br />

nei luoghi che Dio aveva predisposto<br />

per loro. I mari e gli oceani furono formati<br />

e contenuti entro confi ni precisi<br />

affi nché non invadessero la terraferma.<br />

104:10-13 Entrò quindi in azione il<br />

meraviglioso sistema idrico creato da<br />

Dio. Le fonti iniziarono a far scaturire<br />

acqua in abbondanza. Fiumi e torrenti<br />

iniziarono a scavarsi il letto da monte<br />

a valle per arrivare infi ne a gettarsi<br />

nei mari. Da allora gli animali selvatici<br />

si abbeverano in questi torrenti,<br />

fi umi e laghi; gli uccelli fanno il nido<br />

sugli alberi che crescono presso i corsi<br />

d’acqua. Un altro fattore del sistema è<br />

la pioggia. Come rileva Eliu, Dio “attira<br />

in alto le gocce d’acqua, dai vapori<br />

che egli ha formato stilla la pioggia.<br />

Le nubi la spargono, la rovesciano<br />

sulla folla dei mortali” (Gb 36:27-28).<br />

E mentre l’imponente impianto di irrigazione<br />

annaffi a i monti, la terra è<br />

saziata dagli eff etti del programma di<br />

irrigazione di Dio.

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