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Antico Testamento

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SALMI 95:1-2<br />

812<br />

Salmo 95 – Adorazione<br />

e ammonizione<br />

Il salmo si apre con un vivace invito<br />

all’adorazione: è diffi cile leggerlo senza<br />

sentirsi coinvolti dall’entusiasmo<br />

dell’autore (in Eb 4:7 questo salmo<br />

sembra attribuito a Davide; nondimeno<br />

l’espressione “per mezzo di Davide”<br />

può semplicemente indicare il libro dei<br />

Salmi, giacché molti di questi furono<br />

eff ettivamente scritti dal grande re).<br />

95:1-2 In questi versetti che, alla<br />

conclusione degli anni bui della tribolazione,<br />

invitano Israele a tornare a<br />

lodare Yahweh, parla indubbiamente<br />

la voce dello Spirito Santo. Non dobbiamo<br />

però dimenticare che l’invito a<br />

staccarsi dagli idoli vani è rivolto anche<br />

a noi.<br />

Interessante notare la varietà delle<br />

espressioni usate per descrivere la vera<br />

adorazione. Essa è un canto al Signore;<br />

un’acclamazione alla rocca della<br />

nostra salvezza ossia alla “roccia dei<br />

secoli” in cui troviamo eterno rifugio.<br />

Essa è un andargli incontro per rendergli<br />

grazie (CEI) per tutto ciò che<br />

ha fatto per noi; è un potente canto di<br />

lodi che fanno risuonare i muri!<br />

95:3-5 E come esistono svariati<br />

modi di lodare esistono altresì infi nite<br />

ragioni per farlo.<br />

Il Signore va lodato perché è un<br />

Dio grande (ebr. ’El, ossia l’Onnipotente).<br />

Egli è un gran Re sopra tutti<br />

gli dèi dei pagani idolatri. Egli domina<br />

dagli abissi della terra alle vette dei<br />

monti (CEI). Tutto è nelle sue mani<br />

(tutto gli appartiene perché tutto è stato<br />

creato da lui): egli ha creato i monti,<br />

i vasti oceani e con le sue mani ha plasmato<br />

i continenti e le isole.<br />

95:6-7a Risuona ora un secondo<br />

invito all’adorazione, ancora più<br />

personale e intimo. Siamo invitati ad<br />

adorare e a inginocchiarci davanti al<br />

Signore, che ci ha fatti… Poiché egli<br />

è il nostro Dio. Egli è il nostro Dio per<br />

creazione e per redenzione. Egli è il<br />

buon Pastore che ha dato la vita per<br />

noi e noi siamo il suo popolo, il gregge<br />

che la sua mano forata dai chiodi<br />

conduce, guida e protegge.<br />

95:7b-9 Al centro del v. 7 notiamo<br />

un repentino cambiamento di intenzione:<br />

si passa, infatti, dall’adorazione<br />

a un monito. Udiamo il sospiro<br />

agognante ed eloquente dello Spirito<br />

Santo:<br />

Oggi, se udite la sua voce…<br />

Nei restanti versetti subentra la<br />

voce con cui Yahweh stesso mette in<br />

guardia il popolo contro l’incredulità<br />

che indurisce il cuore. A Meriba presso<br />

Refi dim gli Israeliti avevano provocato<br />

Dio lamentandosi della mancanza di<br />

acqua. Questo era il luogo denominato<br />

Massa e Meriba in Esodo 17:7.<br />

Nell’omonima località presso Cades<br />

Mosè aveva off eso Dio percuotendo<br />

la roccia anziché parlarle come gli era<br />

stato ordinato (vd. Nu 20:7-13). I due<br />

episodi (uno risalente all’inizio e l’altro<br />

al termine della peregrinazione nel<br />

deserto) formano due eloquenti capolinea<br />

i cui toponimi (Meriba = Ribellione;<br />

Massa = Tentazione) esprimono<br />

la mancanza di fede del popolo in quel<br />

tempo. Pur avendo visto le meravigliose<br />

opere del Dio che li aveva tratti fuori<br />

d’Egitto, gli Israeliti lo tentarono e lo<br />

misero alla prova.<br />

95:10-11 Tale fu la loro irritante

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