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Antico Testamento

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ESODO 35:1-3<br />

scente gloria della legge, ossia della<br />

dispensazione della legge (vd. approfondimento).<br />

35:1-3 Mosè convocò quindi tutta<br />

la comunità cui riepilogò la legge del<br />

sabato.<br />

F. Allestimento degli arredi del<br />

tabernacolo (35:4–38:31)<br />

1. I doni del popolo e il dono<br />

dell’idoneità agli artigiani<br />

(35:4–36:7)<br />

35:4-20 Mosè diede istruzioni per la<br />

raccolta di un’off erta volontaria al<br />

Signore consistente in materiali per<br />

la costruzione del tabernacolo. Invitò<br />

inoltre chiunque avesse dell’abilità<br />

(ND) a lavorare come artigiano e a<br />

contribuire a costruirne le varie parti<br />

(vv. 10-19). Dio ebbe due luoghi di culto:<br />

il tabernacolo e il tempio. Entrambi<br />

i lavori di costruzione furono pagati<br />

in anticipo. Dio ispirò il cuore del suo<br />

popolo a contribuire con tutto il necessario<br />

(vv. 5, 21-22, 26, 29). Le nostre<br />

off erte, i nostri doni e il nostro servizio<br />

dovrebbero parimenti essere spontanei<br />

e generosi.<br />

35:21–36:1 Furono in molti, tra il<br />

popolo, a rispondere generosamente<br />

all’invito donando i tesori che si erano<br />

portati dall’Egitto (vv. 21-29). Quanti<br />

avevano donato il loro oro per il vitello<br />

avevano perso tutto. Quanti investirono<br />

nella costruzione della tenda<br />

di convegno ebbero la gioia di vedere<br />

usare le loro ricchezze per la gloria di<br />

Yahweh.<br />

Mosè annunciò pubblicamente<br />

che Dio aveva designato Besaleel e<br />

Oliab a concepire opere d’arte… per<br />

ogni sorta di lavori e aveva inoltre<br />

138<br />

comunicato loro il dono d’insegnare<br />

(35:30–36:1).<br />

36:2-7 Gli uomini abili iniziarono<br />

a eseguire tutti i lavori per il servizio<br />

del santuario ma tale era l’eccedenza<br />

di materiali recati in dono ogni mattina<br />

che Mosè dovette impedire l’apporto<br />

di ulteriori off erte.<br />

Dal v. 8 del cap. 36 alla fi ne del<br />

cap. 39 troviamo un dettagliato resoconto<br />

delle fasi di costruzione del<br />

tabernacolo e dei relativi arredi. La<br />

reiterazione di tali dettagli ci ricorda<br />

come Dio non si stanchi mai di ciò che<br />

gli ricorda il suo diletto Figlio.<br />

2. I teli di copertura del tabernacolo<br />

(36:8-19)<br />

I teli interni, di lino fi no ritorto sono<br />

chiamati “il tabernacolo” (v. 8). Sopra<br />

di questi, a copertura del tabernacolo,<br />

furono stesi dei teli di pelo di capra<br />

(v. 14). Le tende di pelli di montone<br />

e di tasso oppure “delfi no”, NR) sono<br />

chiamate “copertura” (v. 19, ND).<br />

3. Le assi per i tre lati (36:20-30)<br />

Le assi erano tagliate da legno di acacia,<br />

l’unica varietà di legno impiegata<br />

per l’ebanisteria del tabernacolo. Gli<br />

alberi di acacia fi oriscono nei luoghi<br />

aridi, sono splendidi e il loro legno è<br />

praticamente indistruttibile. Analogamente,<br />

il Signore Gesù, radice uscita<br />

da un suolo arido (vd. Is 53:2), è splendore<br />

di virtù ed è l’Eterno.<br />

4. Le traverse che collegavano le<br />

assi (36:31-34)<br />

Quattro traverse erano a vista mentre<br />

quella di mezzo era invisibile perché<br />

passava in mezzo alle assi. La traversa<br />

invisibile è una bella raffi gurazione

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