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Antico Testamento

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SALMI 115:8<br />

hanno naso e non odorano l’incenso<br />

che viene loro off erto; hanno mani e<br />

non toccano, hanno piedi e non si<br />

muovono dal loro piedistallo. E la loro<br />

gola non emette alcun suono.<br />

115:8 Come loro sono quelli che<br />

li fanno (così NR; CEI ha: “Sia come<br />

loro chi li fabbrica”). Un principio assodato<br />

del regno spirituale stabilisce<br />

che gli uomini diventano simili all’oggetto<br />

della loro adorazione, giacché la<br />

loro etica si forma secondo la natura<br />

del loro dio. Tutti quelli che… confi -<br />

dano nei simulacri diventano impuri,<br />

intellettualmente e moralmente fragili,<br />

stolti e privi di discernimento.<br />

115:9 Soltanto Yahweh è degno di<br />

fi ducia. Il salmo è qui intonato da un<br />

solista, il quale esorta Israele a confi -<br />

dare saldamente nel Signore. Il coro<br />

risponde dichiarando: “Egli è il loro<br />

aiuto e il loro scudo”.<br />

115:10-11 Segue l’esortazione, rivolta<br />

alla casa sacerdotale d’Aaronne,<br />

a confi dare senza riserve nel Signore;<br />

il coro risponde nuovamente<br />

che egli è il loro vero e provato aiuto.<br />

Il primo cantore estende infi ne un<br />

terzo appello a tutti coloro che temono<br />

il Signore, probabilmente rivolto<br />

anche ai pagani convertiti: sappiano<br />

anch’essi che Dio è il loro aiuto e il<br />

loro scudo!<br />

115:12-15 A questo punto del salmo<br />

sembrano intervenire i sacerdoti, i<br />

quali confermano che quello stesso Signore<br />

che si è ricordato di Israele restituendogli<br />

un futuro benedirà il suo<br />

popolo moltiplicandogli le sue grazie<br />

(con probabile riferimento a una numerosa<br />

discendenza, giacché le fi la<br />

del popolo si erano assottigliate). Ma<br />

questa preghiera potrebbe altresì rac-<br />

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chiudere una richiesta di prosperità<br />

materiale e spirituale. Si invoca qui la<br />

benedizione universale del Signore,<br />

che ha fatto il cielo e la terra.<br />

115:16 Dio ha fatto i cieli come<br />

propria dimora, ma ha assegnato la<br />

terra…agli uomini affi nché vi abitassero.<br />

Da qui l’umanità può adorare e<br />

servire il Signore.<br />

115:17-18 Il v. 17 rispecchia la credenza,<br />

diff usa tra i fedeli veterotestamentari,<br />

secondo la quale con la morte<br />

cesserebbe la capacità dell’uomo di<br />

lodare il Signore. Per quanto ne sapevano<br />

loro, infatti, i morti riposavano<br />

in uno stato di assoluta quiete. Oggi,<br />

invece, noi sappiamo che chi muore<br />

nella fede entra direttamente alla<br />

presenza del Signore. Benché il corpo<br />

giaccia nel silenzio sepolcrale, lo spirito<br />

è libero nella lode e nell’adorazione<br />

del Signore. Nondimeno il punto culminante<br />

del messaggio riguarda anche<br />

noi, che siamo invitati a benedire<br />

il Signore fi n da ora, mentre siamo in<br />

vita! Questa è, infatti, la promessa con<br />

cui si conclude il salmo:<br />

…noi benediremo il Signore ora<br />

e sempre.<br />

Alleluia.<br />

Salmo 116 – Io amo il Signore!<br />

In questo salmo risuonano la gioia e<br />

l’allegrezza del mattino della prima<br />

Pasqua di risurrezione. Il sepolcro è<br />

vuoto. Cristo è stato risuscitato dai<br />

morti dalla gloria del Padre e qui prorompe<br />

in un canto di ringraziamento a<br />

Dio per aver esaudito la sua preghiera<br />

mediante la risurrezione.<br />

116:1-4 Si noti l’incipit: “Io amo il

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