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Antico Testamento

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isorsa in questa vita. Davide supplica<br />

dunque il Signore di accorrere<br />

a salvarlo poiché si sente ormai allo<br />

stremo. Quelli che lo inseguono sono<br />

l’ago della bilancia: dunque occorre<br />

che il Signore rompa l’equilibrio a suo<br />

favore. Quando Yahweh l’avrà liberato<br />

dalla prigione dell’esilio e della tribolazione,<br />

Davide gli dimostrerà tutta la<br />

sua riconoscenza.<br />

Poiché il Signore è stato tanto buono<br />

con lui anche i credenti gli si aff olleranno<br />

intorno per rallegrarsi e unirsi<br />

ai suoi ringraziamenti. Commenta<br />

Clarke: “Chi non può proteggerci dagli<br />

aff anni può sempre partecipare al nostro<br />

trionfo” 119 .<br />

Salmo 143 – L’ampio spettro<br />

della preghiera<br />

È davvero sorprendente la quantità di<br />

argomenti e di stati d’animo che si riescono<br />

a illustrare in un solo salmo di<br />

dodici versetti. Qui troviamo, infatti:<br />

143:1 Richiesta di ascolto: “ascolta…<br />

porgi orecchio… rispondimi”.<br />

L’apparente ripetizione non denota<br />

povertà di linguaggio ma piuttosto<br />

una diff erenza di enfasi. Davide prega<br />

Dio di rispondergli nella sua fedeltà<br />

(alle sue promesse) e nella sua giustizia<br />

(poiché è giusto che egli difenda il<br />

suo servo indifeso).<br />

143:2 Penitenza. A Dio il salmista<br />

non chiede giustizia (ciò sarebbe disastroso,<br />

giacché tutti sono peccatori e<br />

nessuno può produrre da sé la giustizia<br />

perfetta che Dio esige) bensì sente<br />

di dover, come ogni uomo, rimettersi<br />

alla sua grazia.<br />

Quando ci presentiamo a Dio come<br />

penitenti indegni, riconoscendo le no-<br />

SALMI 143:8<br />

stre colpe e accogliendo Cristo come<br />

colui che ci salva dal peccato, Dio ci<br />

mette in conto la sua giustizia e in Cristo<br />

diventiamo idonei per il cielo.<br />

143:3 Profonda crisi. La situazione<br />

è triste. Il nemico, implacabile, dà la<br />

caccia a Davide, il quale ha l’impressione<br />

di essere calpestato al suolo. I<br />

suoi persecutori l’hanno costretto a vivere<br />

in isolamento, nascosto in luoghi<br />

tenebrosi, tagliato fuori e dimenticato<br />

da tutti come le tombe dei morti del<br />

passato.<br />

143:4 Disperazione. Il salmista<br />

teme di non farcela più. Il suo spirito<br />

ormai è disposto a cedere e il suo cuore<br />

ha perso sensibilità.<br />

143:5 Ricordo. Davide ripensa ai<br />

giorni in cui Dio l’aveva miracolosamente<br />

liberato e aveva compiuto prodigi<br />

per Israele… Dove sono fi niti?<br />

143:6 Ardore. La sincerità e l’ardore<br />

di questa preghiera si intuiscono dalle<br />

mani del salmista, supplichevolmente<br />

tese verso Dio.<br />

Intensità. La sua anima è assetata<br />

di Dio come il terreno riarso è assetato<br />

di pioggia ristoratrice.<br />

143:7 Urgenza. Davide è certo di<br />

non sopravvivere a lungo se il Signore<br />

non accorre presto in suo aiuto.<br />

Invocazione di benevolenza. Il fatto<br />

che Dio nasconda il proprio volto,<br />

per collera o disinteresse, equivale alla<br />

morte.<br />

143:8 Supplica di bontà. Davide<br />

spera di udire presto la voce di Dio<br />

parlargli del suo amore fedele. La locuzione<br />

“al mattino” qui signifi ca “di<br />

buon’ora” o “senza indugi”.<br />

Richiesta di guida. Questo è un versetto<br />

che ciascuno di noi potrebbe far<br />

proprio e scegliere come motto per la<br />

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