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Antico Testamento

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EZECHIELE 17:1-6<br />

il Signore per gli idoli. È un patto incondizionato<br />

di benedizione stretto<br />

un giorno con i patriarchi, ma che il<br />

Signore adempirà in futuro.<br />

John Newton ben poteva dire che<br />

le luminose glorie della grazia di Dio<br />

splendono sopra gli altri suoi prodigi.<br />

O. La parabola delle due aquile<br />

(cap. 17)<br />

17:1-6 Il Signore disse a Ezechiele<br />

di proporre un enigma… alla casa<br />

d’Israele. Una grande aquila… venne<br />

al Libano e tolse la cima di un cedro,<br />

spezzandone il più alto dei ramoscelli<br />

e portandolo in un paese straniero.<br />

Prese altresì un germoglio del paese<br />

e lo mise in un campo da sementa.<br />

Là crebbe e diventò una vite estesa.<br />

17:7-10 La vite crebbe in modo da<br />

avere i suoi tralci rivolti verso l’aquila,<br />

ma non fu più rigogliosa.<br />

17:11-21 Il Signore stesso fornisce<br />

l’interpretazione dell’allegoria. La<br />

prima aquila era Nabucodonosor, re<br />

di Babilonia (v. 12). Egli deportò Ioiachin,<br />

re di Giuda (il più alto dei ramoscelli)<br />

da Gerusalemme (il Libano) a<br />

Babilonia (paese di commercio). Prese<br />

altresì Sedechia, il sangue reale, e<br />

lo stabilì quale suo vassallo su Giuda<br />

(v. 13). Per qualche tempo, Sedechia,<br />

la vite estesa, di pianta bassa, prosperò<br />

nel suo paese, ma ben presto<br />

si propose di rivolgersi al re d’Egitto<br />

(un’altra grande aquila) in cerca di<br />

soccorso. Infrangere il patto stretto<br />

con Nabucodonosor (2 Cr 36:13) equivaleva<br />

a violare un giuramento fatto a<br />

Dio (v. 19). Di conseguenza, Sedechia<br />

sarebbe stato deportato a Babilonia<br />

dove sarebbe morto; il faraone Cofra<br />

1238<br />

non sarebbe stato in grado di aiutarlo<br />

(vv. 16-21).<br />

17:22-24 In questi versetti è promessa<br />

la venuta del Messia (il germoglio);<br />

egli sarebbe disceso dalla<br />

casa di Davide, un albero fruttifero e<br />

il rifugio del popolo (v. 23). Il Dio della<br />

speranza non li abbandona alla disperazione,<br />

ma fa volgere il loro sguardo<br />

verso il Messia. Anche noi dovremmo<br />

protendere il nostro sguardo al futuro<br />

e consolarci a vicenda con queste verità.<br />

Carl F. Keil approfondisce così il<br />

discorso:<br />

Il cedro… albero che si eleva al di<br />

sopra degli altri, è la casa reale di<br />

Davide, mentre l’altro tenero ramoscello<br />

che il Signore spezza e<br />

pianta non rappresenta il regno<br />

o la sovranità messianica…. ma<br />

il Messia stesso… L’alto monte<br />

descritto al v. 23 come alto monte<br />

d’Israele è Sion, sede e cuore<br />

del regno di Dio, che ha da essere<br />

esaltato dal Messia al di sopra<br />

di tutti i monti della terra (Is 2:2<br />

ecc.). Il ramoscello piantato là<br />

dal Signore crescerà diventando<br />

un glorioso cedro alla cui ombra<br />

tutti gli uccelli troveranno<br />

riparo. Il Messia sarà un cedro<br />

nel regno da lui fondato, in cui<br />

tutti gli abitanti della terra troveranno<br />

nutrimento (dai frutti<br />

dell’albero) e protezione (alla<br />

sua ombra) 17 .<br />

La politica si dimostra sempre un<br />

fallimento. Soltanto il ritorno di Cristo<br />

off re speranza a questo mondo narcotizzato<br />

dal peccato.

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