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Antico Testamento

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LEVITICO 16:23-33<br />

Ecco come un noto inno riesce a<br />

esprimere il concetto:<br />

168<br />

I miei peccati se li prese<br />

il mio Gesù Puro e immacolato<br />

Agnello di Dio;<br />

Tutti li ha portati e mi ha liberato<br />

Dal fardello dannato<br />

qual era il mio.<br />

La mia colpa grava<br />

sulle sue spalle,<br />

Ha lavato lo scarlatto<br />

e il vermiglio<br />

Con il preziosissimo suo sangue<br />

Nessuna macchia<br />

ha più trovato appiglio.<br />

– Horatius Bonar, dall’inno “My<br />

sins were laid on Jesus”<br />

16:23-33 Il sommo sacerdote<br />

compiva le abluzioni nel luogo santo,<br />

probabilmente nella conca di rame<br />

(vd. commento a Es 30:17-21), quindi<br />

indossava i paramenti sacri (vv. 23-<br />

24a). Secondo la tradizione ebraica le<br />

vesti di lino bianco andavano indossate<br />

una sola volta. Il sommo sacerdote<br />

off riva quindi due montoni in olocausto,<br />

uno per sé e l’altro per il popolo<br />

(v. 24b), faceva bruciare sull’altare<br />

il grasso dei due olocausti mentre le<br />

pelli, la carne e gli escrementi venivano<br />

bruciati fuori dall’accampamento<br />

(vv. 25, 27). Perfi no la pelle<br />

dell’olocausto, la quale, solitamente,<br />

spettava al sacerdote (vd. 7:8) doveva<br />

essere bruciata. Durante il rito di<br />

espiazione, il popolo confessava i peccati<br />

e si asteneva dal lavoro.<br />

Secondo il Talmud ebraico, il sommo<br />

sacerdote tornava nel Santo dei<br />

Santi (luogo santissimo) dopo il sacrifi<br />

cio serale a riprendere il turibolo.<br />

Pare dunque che il sommo sacerdote<br />

entrasse nel luogo santissimo almeno<br />

quattro volte. Ciò non contraddice<br />

Esodo 30:10 o Ebrei 9:7-12 giacché<br />

l’espressione “una sola volta” signifi ca,<br />

chiaramente, che il sacerdote accedeva<br />

al santissimo un solo giorno l’anno.<br />

16:34 Riguardo alla riparazione<br />

dei peccati, l’ineffi cacia delle pur solenni<br />

cerimonie di questo particolare<br />

giorno si riassume interamente nella<br />

locuzione “una volta all’anno”, giacché<br />

“è impossibile che il sangue di tori<br />

e di capri tolga i peccati” (Eb 10:4). In<br />

netto contrasto con l’opera di Cristo, la<br />

quale toglie i peccati dell’uomo e non<br />

si limita a coprirli per un anno!<br />

Tutto il sangue degli animali<br />

Sacrifi cati sugli altari dei Giudei<br />

Non può dar requie alle<br />

coscienze criminali<br />

Né dilavar l’onta dei peccati miei<br />

Ma Cristo, l’Agnello celeste<br />

Scagliò i nostri peccati lontano<br />

Sacrifi cio di ben altro nome,<br />

Di sangue assai più potente,<br />

e sovrano.<br />

– Isaac Watts, dall’inno” Not all<br />

the Blood of Beasts”<br />

VI. RESTRIZIONI SACRIFICALI<br />

(cap. 17)<br />

17:1-9 I precetti qui riportati sono<br />

considerati, secondo la posizione dei<br />

vari commentatori, come un:<br />

a. divieto di uccidere animali senza<br />

off rirli al tabernacolo;<br />

b. divieto di sacrifi care animali<br />

nei campi o fuori della tenda di<br />

convegno;

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