1896-1898 Tome 18 - Ouvrages anciens sur Saint-Omer (Pas-de ...

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de udirgli : ne a me alleviamento il racontarlo conciô
sià che Dio conosce il tutto.
Per tanto tutti voi signori miei e Gentilhuomini
de la Corte : con li quali ho conversato : vi prego a
guardarvi di non cadere :e pigliare essempio da me :
si corne prego il Padre : il Figliulo : e il Spiritu
Santo : che sono tre persone e uno Dio ; che la morte
mia vi possa essere essempio a tutti di non ponere
speranza ne la vanita di questo mondo : e specialmente
ne le adulationi délia Corte: e ne favori de
la Fortuna : i quali sovente inalzano lhuomo per
fargli dare: quando lo vuole lasciar di piu alto a
terra cadere: maggiorpercossa; si corne hora vedete
ella haver lascioto me fiaccare il capo: il collo:
avenga che dogni mio maie io medesmo sia stato
cagione: ne debba se non dolermi dhaver voluto
usare questa Fortuna che mi si mostro tutte lusinghevole
: senza ragione : et con troppa ingordigia :
onde meritamente io sono qui essempio a voi : e a
tutto el mondo: e voi ragione volmente signori
miei vi debete specchiare nel sfortunato caso mio,
qui dunque domando mercede a Dio: e chieggio
perdono a tutto il mondo : e a tutti perdono volontariamente
como prego Iddio chè perdoni a me. E
se io havessi offeso alchuno che di présente non
fussi qui : o in fatti : o in pensieri : e che voi lo
vediate: vi prego in nome mio glé domandiate perdono
por lamore di Dio : accio che se io son visso
come peccatore : invoia almena corne christiano.
Ne lasciaro signori miei encor di dirvi che convenientemente
se dice che io son stato laudator e
augunientatore de la parola di Dio :e che io son stâto
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