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pobierz - Uniwersytet Warmińsko - Mazurski

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310 Raffaele Guido Rodiomark the progress of a maturing society, al fine di “determinare quali pene siano cosìsproporzionate da poter essere considerate crudeli ed inusuali”; e questi “indicatori”ostativi alla punizione dei minorenni vengono rintracciati dalla Corte in primo luogonella evoluzione legislativa nella maggioranza degli Stati dell’Unione, dalla quale risultaevidente un sostanziale dissenso verso l’applicazione della pena capitale neiconfronti di minori, nonché nella sempre più frequente sospensione in via di fatto dellecondanne inflitte, nel mutamento di opinione della stessa Corte “nell’esercizio della suagiurisdizione indipendente” ed infine, anche se in via del tutto residuale, nell’evoluzione“dell’opinione pubblica internazionale contro la pena di morte inflitta ai giovani” 23 .5. Altre esperienze: in particolare i paesi musulmani ed i paesiorientaliAl di fuori delle esperienze europee e nordamericane il panorama a livello mondialesi presenta estremamente composito, coprendo tutte le ipotesi possibili tra i dueopposti estremi della abolizione totale ed esplicita della pena di morte e del suomantenimento (per un numero più o meno ampio di reati e mediante esecuzione secondometodi più o meno crudeli).Se nel continente americano (nei paesi centroamericani e sudamericani) può evidenziarsiuna ormai generale tendenza all’abolizionismo, seppure spesso solo in via difatto – il che, comunque, costituisce indubbiamente un primo passo la cui importanzanon può essere sottovalutata 24 – una situazione diametralmente opposta può essererilevata nei paesi del sud-est asiatico ed in quelli arabi, nei quali la regola è costituitadal mantenimento della pena di morte e solo in casi eccezionali è dato riscontrarequalche tentativo abolizionista o finalizzato almeno ad una moratoria delle esecuzioni.Le differenziazioni storiche, culturali e politiche tra questi ultimi sistemi sonotalmente profonde da rendere sostanzialmente sterile qualunque tentativo di indagaresinteticamente sulle eventuali concezioni comuni sottese ad una così diffusa applicazionedella pena di morte, se non riducendo tale dato unitario al mero aspetto della forecaratterizzazione della pena capitale in termini “retributivi”. E anche tale conclusionesarebbe solo parzialmente corretta, attesa, ad esempio, la notevole connotazione “politica”(non solo nel senso di strumento di repressione politica, ma anche di tecnica didifesa sociale dell’ideologia politica) riscontrabile nel sistema cinese ed anche in altri23 Non può omettersi di evidenziare, in questa sede, come nel sistema statunitense sia particolarmentevivace anche il dibattito sui profili economici della pena di morte, ovverosia sul costo che tale tipo di penacomporta a carico della collettività. L’argomento è ampiamente trattato da R. Spangerberg, E. Walsh, CapitalPunishment or Life Imprisonment? Some Cost Considerations, [in:] Loyola L.A. L. Rev., 1989, n. 23, p. 45 ss.e da M. Carey, The Cost of Taking a Life: Dollars and Sens of the Death Penalty., [in:] U.C. Davis L.Rev.,1985, n. 18, p. 1221 ss.24 Nella delineata tendenza all’abolizionismo in Centro e Sud America spiccano le eccezioni delleBahamas, Cuba e Trinidad Tobago, mantenitori della pena di morte e per un numero anche elevato di ipotesidelittuose (in particolare nel sistema cubano).

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