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pobierz - Uniwersytet Warmińsko - Mazurski

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32 Giuseppe Patrunodella neonata Università di Warmia e Masuria avevano valutato l’ipotesi di continuarel’iniziativa portando la Conferenza da un ambito nazionale, sia pure con la presenza direlatori esteri, in particolare italiani, ad un livello internazionale, privilegiando la preziosaesperienza delle precedenti edizioni.Ben presto il gruppo di studio si pose l’interrogativo su quale dovesse essere iltema da trattare nella prevista Conferenza. Furono formulate che, però, furono benpresto accantonate. I colleghi polacchi avevano ben presente un importante avvenimentodi vitale importanza per la Polonia che si sarebbe svolto di lì a qualche tempo.Infatti, il 7 e l’8 giugno del successivo 2003, in Polonia si doveva tenere ilreferendum popolare per ratificare il Trattato di adesione all’Unione europea, qualeatto finale di un lungo processo che aveva portato il Paese sulle soglie dell’Europadopo la caduta del muro di Berlino e lo sfaldamento del regime sovietico, nel generalecoinvolgimento di tutti i Paesi cosiddetti PECO (Paesi dell’Europa Centrale e Orientale)desiderosi di avviare il processo di democratizzazione.Certamente in Polonia questo processo fu molto rapido. Infatti, tra gli obiettivifondamentali di politica estera vi era quello di divenire membro della Comunità europea,tanto che il 25 maggio 1990 la Polonia fece richiesta di adesione e, contestualmente,avviò rapporti di collaborazione con la Cecoslovacchia e l’Ungheria – il cosiddettoTriangolo di Visegrad – che portò all’uscita dal Comecon il 28 giugno 1991,insieme con altri Paesi, e allo scioglimento del Patto di Varsavia l’1 luglio dello stessoanno.Gli eventi successivi accaduti nell’agosto in Unione Sovietica spinsero la Comunitàeuropea a sentirsi libera di accelerare il processo di allargamento tanto che il 16dicembre 1991 venne sottoscritto l’Accordo Europeo, un vero e proprio accordo diassociazione, che prevedeva di istituire una zona di libero scambio entro dieci anni e,nel frattempo, non era più possibile applicare nessun nuovo dazio o restrizioni quantitativenel commercio tra i due contraenti, partendo dal giorno di entrata in vigore. NelPreambolo, inoltre, si dichiarava che l’obiettivo primario della Polonia era quello didivenire membro della CE, mentre le Comunità Europee manifestavano il loro appoggioalle riforme in atto in Polonia.Nel Consiglio Europeo di Copenaghen del giugno 1993 l’Unione Europea manifestòla volontà di accogliere, al suo interno, dei nuovi membri. In tale circostanza fudichiarato che i Paesi associati dell’Europa centro-orientale che avessero voluto diventaremembri dell’Ue avevano la possibilità di farlo, purché avessero rispettato i criteripolitici, economici e giuridici, i cosiddetti “Criteri di Copenaghen”.A seguito di questa opportunità, la Polonia presentò domanda di adesioneall’Unione europea il 5 aprile 1994, essendovi i presupposti previsti anche dall’art. 49del Trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1992.Fra i passaggi successivi si possono ricordare il vertice di Essen del dicembre1994, in cui fu approvata la strategia di preadesione al fine di preparare i Paesi associatidell’Europa Centrale e Orientale a diventare membri dell’Unione Europea; il ConsiglioEuropeo di Cannes del giugno 1995 in cui la Commissione Europea presentò il

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