Il Forte sul Fiume

sangue. Torneranno insieme ad altri, desiderosi di vendetta» disse
Longino in tono cupo. «Sanno quello che li aspetta.»
«No, amico mio» dissi sorridendo. «Avranno rispetto delle tue
armi, di questo non ne dubito. Ma quando torneranno, Connor Mac
Athol se ne sarà andato. Ricordati: non sanno che è qui. Troveranno
che a sbarrargli la rotta sarà una flotta pari alla loro.»
Sgranò gli occhi, quindi sorridendo annuì. «Hai ragione, non ci
avevo pensato. Beviamo qualcosa. Santo cielo, abbiamo sconfitto
un'intera flotta.» Si volse e con un ruggito chiamò Derek.
All'improvviso fummo circondati da una marea di uomini festanti il
cui entusiasmo cresceva mano a mano che si rendevano conto della
vittoria conseguita.
Tutti notarono l'assenza di Connor e dei suoi uomini, che si erano
affrettati ad andare a recuperare le galee nascoste nell'insenatura. Me
ne diede conferma Donuil, venuto a cercarmi di lì a poco. In breve
tempo si materializzarono al mio fianco, emergendo dalla folla,
Lucano, Hector, Rufio e Dedalo. Fui sorpreso nel vedere che Dedalo
teneva in mano un boccale perché sapevo che non beveva alcol.
Notando la mia occhiata, sorrise e levandolo in un brindisi ne bevve
un bel sorso che gli lasciò un alone bianco intorno alle labbra.
«Latte» disse. «Freddo. Non hai l'aria contenta, amico e
comandante. Che cosa non va?»
«Niente. Abbiamo appena conseguito una vittoria incruenta per i
nostri uomini. Che cosa potrebbe andare storto?»
«Non lo so, ma non hai l'aria di credere alle tue parole.» Lo
sguardo gli si indurì. «Dovremmo essere preoccupati?»
«No, no.» Capivo di apparire ambiguo e scossi la testa. «Pensavo a
Liam, figlio di Condran... a come è stato lanciato dalla catapulta.»
Dedalo spalancò gli occhi stupito. «Non approvi? Dal canto mio
mi è sembrata un'idea geniale; mi è dispiaciuto solo che quel
farabutto fosse già morto. È stata un'iniziativa di Connor...
splendida, mi è parso.»
«Splendida? Perché? Io la ritengo barbara.»