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Il Forte sul Fiume

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mi ci volle del tempo per riuscire ad allungare una mano e toccarla,<br />

ma appena lo feci mi resi conto che avevo toccato un qualche tipo<br />

di cera. Era una maschera, divisa in due metà, ma come nessun'altra<br />

maschera che avessi mai visto prima.<br />

I capelli erano veri, ma erano stati applicati con infinita pazienza<br />

a una base di tessuto, il più fino e trasparente immaginabile, che<br />

riconobbi subito come lo stesso che mia zia Luceia si faceva arrivare<br />

fin dall'Asia Minore. La maschera era stata formata dalle successive<br />

applicazioni di molteplici strati di quel delicatissimo materiale,<br />

chiaramente appoggiati addosso a una vera faccia e spalmati, uno<br />

alla volta, di qualche colla o pasta. Sollevandola davanti alla luce,<br />

potevo vedere chiaramente dove gli strati si accavallavano e dove<br />

non coincidevano precisamente. Poi, quando i lineamenti del volto<br />

erano stati ottenuti in quel modo, l'esterno della maschera era stato<br />

coperto di una cera, solida ma malleabile, e infine lo stregone che<br />

l'aveva creata ne aveva dipinto la superficie, imitando i colori della<br />

vita stessa.<br />

La metà superiore andava calcata sopra gli occhi e il naso,<br />

coprendo completamente i lineamenti di chi la indossava, insieme<br />

alla parrucca di capelli lunghi e castani - cuciti addosso a una calotta<br />

sottile, dello stesso materiale che formava la base della maschera - i<br />

quali ricadevano sopra i capelli del mascherato, nascondendoli alla<br />

vista. I bordi superiori dei buchi per gli occhi esibivano due folte,<br />

minacciose sopracciglia, mentre i bordi inferiori erano così sottili da<br />

sembrare inconsistenti, e si adagiavano <strong>sul</strong>la pelle sotto gli occhi<br />

dell'indossatore, simulando alla perfezione persino le sacche di pelle<br />

che si formano sopra gli zigomi con l'età. <strong>Il</strong> naso era grosso,<br />

sporgente e butterato. Da pori realistici e visibili nella pelle delle<br />

guance spuntavano poi i peli, che cadevano uno sopra l'altro fino a<br />

formare dei lunghi baffi scuri.<br />

La seconda metà della maschera era costruita allo stesso modo ma<br />

portava una folta barba. Si adattava alla parte inferiore del viso, da<br />

sotto le orecchie fino a coprire mascella e mento, aderendo alla pelle<br />

del portatore appena sotto le sue labbra. Mi resi subito conto che<br />

quella metà andava indossata per prima, e che la seconda parte vi si<br />

doveva adagiare sopra. Compresi anche che la sua struttura di base<br />

non era molto malleabile, e poteva adattarsi solo alle sporgenze del

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