Il Forte sul Fiume

stasera?»
«Sì, dove?»
«Nella mia casa.»
«Ci sarò. Mettiti il cuore in pace, Derek, abbiamo già disposto di
salpare domattina.»
«Lo so. Me l'ha detto Connor. A più tardi.»
Derek se ne era appena andato quando entrò Shelagh, il viso
contratto in un'espressione di ansia. Non la vedevo da quando,
quella mattina, mi ero allontanato dal molo con Derek. Ferma sulla
soglia mi fissava. Guardai le bende che mi fasciavano le mani e
aspettai che dicesse qualcosa.
«Perché? Chi è stato?» chiese.
Levai la testa per guardarla negli occhi. «Non te ne ha parlato
Donuil? Non so chi siano quegli uomini. Non so neppure perché mi
abbiano aggredito.»
Avanzò nella stanza, si guardò intorno alla ricerca di una sedia e,
trovatala, la trascinò vicino a me.
«Lucano mi ha raccontato quello che è avvenuto. Non ho ancora
visto Donuil. Lo abbiamo aspettato al mercato, ma quando fu chiaro
che non sarebbe venuto, ho mandato i ragazzi a casa con Turga.
Dopo sono stata con Logan, vicino al molo. Raccontami.»
Le riferii i fatti senza omettere nulla e, una volta che ebbi finito,
aggrottando la fronte, allungò le dita per sfiorarmi delicatamente lo
zigomo gonfio. Sobbalzò quando sussultai. «Ti duole molto?»
«Non tanto. Guarirà.»
«Non hai idea di chi fossero quegli uomini? O del perché ti hanno
attaccato?»
Scossi la testa. «Secondo Donuil, sono del gruppo di Liam. Li ha
riconosciuti dalla foggia degli abiti. Erano certamente venuti da
lontano, come noi, e non portavano armi. Non so altro di loro e
neppure perché si trovassero lì in quel momento.»
Si alzò. «Ecco, prendilo.» Così dicendo trasse dalla cintura della
gonna un coltello, con una lama lunga e tagliente. Rimasi a bocca