Il Forte sul Fiume

«Quanti figli hai, Derek?»
«Undici maschi, e molte femmine.»
Ne ero sbalordito perché pensavo che avesse appena sei o sette
anni più di me. Di certo si accorse della mia reazione perché
aggiunse: «Da cinque mogli».
«Cinque? Hai seppellito quattro mogli?»
Mi guardò come se io fossi impazzito, quindi scoppiò a ridere.
«No, cristiano. Ho cinque mogli quasi sempre gravide.»
Sussultai, consapevole della mia goffaggine. La poligamia non era
poi infrequente tra i pagani delle regioni isolate della Britannia.
«Quanti anni ha Owen?» chiesi cercando di sorvolare sulla mia
inopportuna domanda.
«Diciassette.»
«E il minore dei tuoi figli?»
«Nove.»
«Il piccolo Artù è di poco più giovane.» Mi gettò un'occhiata in
tralice e io mi affrettai a continuare. «Quante figlie hai?»
«Troppe. Qual è Artù? Ho visto tre ragazzi nel vostro gruppo.»
«Ce ne sono quattro. Artù è il più giovane, quello con gli occhi
color dell'oro. Ha otto anni.»
«Ce l'ho in mente. Ho notato gli occhi, somigliano a quelli di uno
sparviero. La donna che lo accompagna è sua madre? Quella bella
con il viso di falco.»
«Shelagh vuoi dire? No, è la moglie di Donuil, che è...»
«Il fratello di Connor. Lo ricordo dal nostro primo incontro.
E l'altra donna?»
«Turga, la balia del ragazzo.»
«Balia? A otto anni Artù ha bisogno di una balia?»
«No, naturalmente no. Ma Turga ha soltanto lui, e sono attaccati
l'uno all'altro.»
«Dov'è sua madre?»