Il Forte sul Fiume

Artù era sempre stato affascinato dagli aspetti più eroici della
personalità di "zio Ambrogio", come era solito chiamarlo. Ma questa
volta il ragazzo rimase letteralmente ammutolito dall'arrivo
spettacolare degli uomini di Camelot. Non ho dubbi che la sua
reazione fosse dovuta a molte e diverse ragioni. Di sicuro lo
emozionò perché tutti noi, dopotutto, eravamo lontani da Camelot
da più di un anno. Lo colpì probabilmente anche perché in quel
periodo a Mediobogdum portavamo di rado le armature, e
somigliavamo ormai più a dei contadini o degli artigiani, quanto
meno nell'aspetto esteriore, che a combattenti o addirittura soldati.
O forse si trattava solo dell'improvvisa comparsa di una compagine
di uomini e cavalli in formazione, disciplinati e pesantemente armati,
in un posto dove ci eravamo abituati a vedere i guerrieri locali
muoversi da soli, a piedi, o tutt'al più su piccoli pony dal pelo lungo.
Qualunque ne fosse il motivo, quando l'avanguardia delle truppe
di Camelot raggiunse lo spiazzo davanti al forte e Ambrogio si
fermò, sorridendoci dall'alto della sua cavalcatura, il capo
sormontato dalla cresta imponente dell'elmo romano, l'armatura
pesante e lucidata che splendeva al sole e i suoi tre aiutanti di campo
al fianco, il giovane Artù si fece avanti da solo, senza una parola, gli
occhi lucidi e le braccia protese a liberare Ambrogio dal suo pesante
scudo. Mio fratello borbottò qualcosa, guardando il ragazzo, poi
con un movimento rapido ed elegante scese dalla sella, allungando
lo scudo ad Artù con una mano mentre accennava ad arruffargli i
capelli con l'altra. Si fermò però a metà del gesto, come se ci avesse
ripensato, e gli strinse solo una spalla con cordialità, per poi venire
ad abbracciarmi.
«È troppo grande ormai, per essere salutato come un ragazzino»
mi bisbigliò mentre ci stringevamo. Io non risposi, facendomi da
parte per lasciar venire avanti gli uomini dietro di me. Quando
furono completati i saluti, Ambrogio mandò i suoi tre comandanti a
sorvegliare l'installazione dell'accampamento sullo spiazzo delle
parate, davanti alla porta orientale.
Laggiù i fanti stavano già montando le tende e accatastando le
armi secondo le procedure tradizionali di un esercito romano.
Rientrai nel forte con il nostro gruppetto e salimmo subito sul
bastione orientale, dal quale si godeva una splendida vista di quello