Il Forte sul Fiume

Nota dell'autore
Mi sgomenta sempre il compito di ringraziare chi mi ha aiutato
nel lavoro e nelle ricerche. Sono tante le persone cui devo
riconoscenza per l'incoraggiamento e la collaborazione, che mi è
impossibile nominarle tutte. In questo caso, tuttavia, alcuni apporti
predominano su ogni altro perché, in loro mancanza, questa storia
non sarebbe così com'è.
Il disegno della spada con i segni della saldatura che si vede a
pagina 254 è frutto del lavoro del britannico John Anstee che di
fatto, dopo ricerche durate decenni, forgiò un'arma simile usando
tecniche e materiali antichi. Ho trovato il disegno, e informazioni
altrettanto utili, nell'ottimo libro di Hilda Ellis Davidson, The Sword
in Anglo-Saxon England. Sebbene fosse stato pubblicato per la prima
volta nel 1962 dalla Boydell Press di Woodbridge, Suffolk, venni a
conoscenza dell'opera soltanto nel 1995. Se l'avessi scoperta un
decennio prima, la mia vita sarebbe stata più facile e meno
tormentata dai dubbi. Ho faticato a lungo per mettere a fuoco il
concetto che mi ero fatto di Excalibur: sapevo approssimativamente
come doveva essere, ma ero incerto che fosse realizzabile il progetto
rozzamente elaborato nel corso delle mie vagabonde ricerche.
Entrambe queste persone mi hanno chiarito le idee e gratificato nel
confermare le mie ipotesi.
Fu mio fratello Michael a farmi conoscere l'ambientazione del
forte alla curva del fiume. Nel maggio del 1993, mentre era in
vacanza nel Lake District con sua moglie Kate, lo raggiunsi con
Beverley, eravamo in viaggio in Inghilterra, per trascorrere alcuni
giorni nel bel mezzo di una splendida ondata di calura estiva.
Sapendo che non ero pienamente convinto di ambientare sulla costa
orientale quella fase dell'educazione di Artù, mi condusse nella
brughiera - dieci minuti di macchina - lungo una strada che
costeggiava un burrone, desolata e paurosamente stretta quale non
avevo mai visto, e mi indicò un angolo che da allora sono arrivato a
conoscere molto bene.