Il Forte sul Fiume

osa.
Quel viaggio di ritorno ci vide per lo più immersi in riflessioni,
intenti, ciascuno di noi a seconda della sua natura, a considerare ciò
che sarebbe potuto accadere a Ravenglass se la tempesta non avesse
per breve tempo ingannato il nemico. Trovammo ancora al suo
posto, sul fianco della collina, il groviglio di rami e alberi caduti che
bloccava l'erta salita della strada. Accettammo quella presenza con
stoicismo e un vago senso di sorpresa nel vedere che non era
cambiato niente in quella settimana.
Nei giorni successivi per prima cosa avremmo provveduto a
sbloccare la strada, utilizzando corde, asce, seghe, squadre di cavalli.
Avendo lasciato a Ravenglass Lars e il carro con l'intesa che lo
avremmo avvertito non appena la strada fosse stata di nuovo
transitabile, superammo la barriera senza sostare; impiegammo
meno di un'ora a girarvi intorno, procedendo uno a uno, contenti di
non essere ostacolati dai torrenti di acqua che nell'andata si erano
rovesciati addosso a noi dagli alberi.
Cavalcavo a disagio accanto a Lucano sulla parte più aspra della
salita perché avevo notato poco prima che pareva sofferente e
cercava in tutti i modi di non darlo a vedere. Era pallido, smunto;
intorno agli occhi e alla bocca aveva solchi profondi quali non
avevo mai visto. Non gli espressi la mia ansia, ben sapendo che si
sarebbe affrettato a negare come se l'avere contratto una malattia o
il provare malessere fossero un insulto alla sua arte. Invece di
rivelargli i miei sospetti mi limitai a cavalcare al suo fianco, parlando
poco ma tenendomi pronto a sorreggerlo se avesse dato segno di
non riuscire a stare più in sella. Soltanto quando avemmo superato il
punto più difficile della salita, mi allontanai per raggiungere Donuil e
Shelagh che davanti a noi procedevano l'uno accanto all'altra,
parlando quietamente tra loro. Avvertendoli di non voltarsi indietro
a guardare Lucano, li misi da parte delle mie preoccupazioni e con
Shelagh mi accordai di accompagnarlo subito a letto non appena
fossimo arrivati al forte.
Poco dopo affrontammo l'ultimo tratto della scoscesa salita e
vedemmo sopra di noi, sulla sinistra, luminoso nel sole di
mezzogiorno il tratto delle mura verso occidente. Dedalo suonò il