Il Forte sul Fiume

X.
Nella settimana successiva al nostro ritorno da Ravenglass pensai
a lungo e intensamente alla lettera che avevo intenzione di inviare a
Germano in Gallia. Scostando i numerosi fogli di note e
appoggiandomi allo schienale della sedia, mi sfregai gli occhi e mossi
le spalle. Quante ore erano passate da quando, prima dell'alba ero
saltato giù dal letto e, acceso un lume, avevo cominciato ad andare
avanti e indietro nella stanza, cercando di mettere ordine nei miei
pensieri. Invece di scrivere una lettera mi ero trovato a buttar giù
appunti sugli argomenti che desideravo esporre al mio amico.
Contando oziosamente i fogli, mi accorsi che già sei erano
fittamente ricoperti, ma avevo appena toccato il tema che più mi
stava a cuore: l'educazione di Artù. Le grandi capacità del ragazzo, la
sua intelligenza, la mente viva, così matura rispetto alla giovane età,
mi facevano venir meno le parole per descriverle. Accingendomi a
leggere quelle copiose annotazioni, mi sentii sopraffare da un'ondata
di frustrazione. Le scostai da me e, levandomi impulsivamente dalla
sedia, ripresi il mio andirivieni nella stanza come avevo fatto qualche
ora prima dell'alba. La tensione mi rodeva il petto e mi irrigidiva la
nuca.
Passando nella più vasta delle due stanze che componevano il
mio alloggio, mi volsi a lanciare uno sguardo alla camera attraverso
la porta aperta. Vedendo il letto sfatto mi immobilizzai: per la prima
volta constatavo con i miei occhi come fossi cambiato da quando
ero arrivato a Ravenglass e Mediobogdum.
Allevato a una disciplina militare, da tutta la vita avevo
l'abitudine di cominciare la giornata rifacendomi il letto prima di
dedicarmi a qualsiasi altro compito. Era un gesto naturale, qualcosa
che facevo automaticamente, senza pensarci. In quel momento la
vista delle coperte in disordine mi diede la misura dei mutamenti
enormi che negli ultimi anni e mesi erano intervenuti nella mia vita.
La mia vita, me ne rendevo conto, non mi apparteneva più nel
modo spensierato e intenso di una volta. Ora vivevo per altre