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Il Forte sul Fiume

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«Sono d'accordo ma...» Ero perplesso e consapevole che mi<br />

avventuravo su un terreno a me estraneo, eppure mi era venuto in<br />

mente qualcosa che mi sembrava degno di interesse. «Sappiamo,<br />

Lucano, cioè lo sanno quelli di noi che hanno qualche nozione<br />

<strong>sul</strong>l'arte di fondere i metalli, che l'applicazione del calore, a<br />

temperature elevatissime, ha <strong>sul</strong> ferro, il più duro dei metalli<br />

conosciuti dall'uomo, un effetto sempre benefico.<br />

È praticamente impossibile lavorare il ferro freddo, ma puoi<br />

lavorarlo come vuoi quando è incandescente, perfino annodarlo...»<br />

Mi interruppi per cercare le parole più adatte. «Lo so che le bende<br />

non hanno nulla in comune con il metallo, ma il calore cui vengono<br />

sottoposte è sempre calore. Non è possibile che l'anello di<br />

congiunzione, se esiste, sia proprio il calore, la temperatura, più che<br />

il materiale che viene riscaldato?»<br />

Lucano si era levato sorridendo e stringendosi la cintura. «Non lo<br />

so» aveva risposto. «Forse hai ragione, amico mio, e io forse sbaglio.<br />

Nessuno di noi due ha i mezzi per arrivare alla verità. Mi piace<br />

tuttavia il tuo modo di pensare; ha una insolita lucidità tra quanti ci<br />

circondano. Ti prometto che ci penserò e cercherò di andare a fondo<br />

alla questione senza mettere in pericolo la salute del prossimo. Ho<br />

promesso a Shelagh di aiutarla prima che lasci le sue stanze per<br />

raggiungere gli altri. Ne riparleremo dopo. Nel frattempo ricorda<br />

che non hai niente; sei in perfetta salute, tranne una macchia che il<br />

sole farà sparire. Addio.» Se ne era andato lasciandomi ad assaporare<br />

il sollievo di sapermi sano.<br />

Pochi istanti più tardi, Dedalo aveva fatto irruzione nella cucina<br />

alla ricerca di Rufio. Ero uscito nella frescura dell'alba e mi ero<br />

accodato al corteo che già sfilava nella strada affollata davanti al<br />

vecchio praesidium. Sorgendo, il sole brillò <strong>sul</strong>la mia nuova,<br />

immacolata visione della vita.<br />

Strinsi gli speroni contro i fianchi di Germanico e, facendolo<br />

indietreggiare, lo portai in un punto da dove si vedeva la strada<br />

davanti a noi. Shelagh e Lucano cavalcavano l'uno vicino all'altra<br />

dirigendosi verso la porta orientale; davanti a loro venivano Dedalo<br />

e Rufio, in mezzo ai due procedeva Ambrogio. Ludmilla se ne stava<br />

comodamente seduta <strong>sul</strong>la panca del carro più grande, insieme a

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