Il Forte sul Fiume

punto debole. Non ho nessuno strumento adeguato per addestrare il
ragazzo... non ho un'altra Excalibur da contrapporre a Excalibur.»
Con un gesto della testa indicai la spada spezzata nell'angolo della
stanza. «Una bella spada con una lama modellata da Varro. Un
unico colpo l'ha quasi tagliata in due. Non sarà sufficiente
addestrarlo con una spada qualunque, di inferiore qualità, perché in
tal modo non apprenderà a mettere a frutto la forza, la raffinatezza,
il bilanciamento di questa spada, l'eccellenza della sua lama.»
Mentre parlavo, capivo dalla luce del suo sguardo che si rendeva
conto delle mie perplessità. Quasi subito cominciò a sorridere, e il
sorriso si allargò mentre si sedeva su una sedia, tenendo Excalibur tra
le ginocchia, la punta in basso tra i piedi.
«Che cos'hai?» gli chiesi. «Che cos'hai da ridere?»
Appoggiò in grembo l'impugnatura della spada e ne sollevò la
punta che sopravanzò la testa di un buon tratto. La luce della
lampada giocava sulla lama possente mandando dei bagliori.
«Excalibur. Qualcuno lavorò con Publio Varro nel costruirla?»
«Sì, il suo amico Equo. La modellarono insieme, alternandosi al
lavoro finché non l'ebbero finita.»
«Esiste nessuno che sappia come la forgiarono?»
«Sì, i figli di Equo, Joseph e Carol. Non parteciparono al lavoro,
ma sono fabbri entrambi. So che appresero l'arte di plasmare e
battere il metallo al modo del loro padre e di Varro, e sanno
trasformare il normale ferro in un'opera di ineguagliabile eccellenza.
Lavorano ancora così. Ti dirò di più: è ormai prassi comune a
Camelot l'uso degli stampi per modellare e saldare l'elsa al codolo.»
«Saprebbero produrre un'altra Excalibur?»
«Sì. Non solo: non sei stato tu a dirmi che per fare la spada Varro
fuse la statua e che poi, con il metallo avanzato, la ricostruì più
piccola e leggera? Il metallo avanzato, Cay, quello della Pietra del
Cielo! Possiamo fare la tua spada da allenamento: un'altra Excalibur,
meno ornata, ma dalle caratteristiche altrettanto magiche, una lama
semplice per mettere alla prova la prima.»
«Per Dio!» Ero attonito. La sua soluzione era così chiara, perfetta,
ovvia che non capivo come non mi fosse venuta in mente prima.