Il Forte sul Fiume

osco, all'esterno delle mura di Ravenglass, una vecchia spilla grande
con una pietra gialla nel mezzo. Era d'argento, diventato verde e
nero con il tempo. Scioccamente l'ho mostrata a Kesler, che ha
cercato di prendermela. Ce le siamo date.»
Kesler era anche lui uno dei numerosi figli di Derek e aveva la
stessa età di Artù ma era più piccolo di statura.
«Ve le siete date. E poi?»
«Un capitano di Derek è intervenuto a separarci e ha voluto
sapere perché litigavamo.»
«Chi era? Lo sai? Che cosa gli avete detto?»
«Era Longino, l'addetto alle catapulte, e gli abbiamo raccontato la
verità.»
«E poi?»
«Mi ha costretto a consegnare la spilla a Kesler, perché è il figlio
del re e la spilla, trovata nelle terre del re, era sua.»
«Che ne hai pensato?»
Si concentrò nella risposta.
«Mi sono arrabbiato in un primo momento, poi mi è passata... un
po'.»
«Come mai?»
«Perché non credevo davvero che la spilla potesse essere mia.
Non era mai stata mia, era appartenuta a un'altra persona. Qualcuno
l'aveva perduta... tanto tempo fa. Era una cosa preziosa... lo si
capiva anche se era sporca. La dimensione e il colore della pietra, il
modo come era lavorata, la montatura... non era il tipo di gioiello
che porta uno qualunque. Di sicuro era appartenuta a una persona
di alto rango, qualcuno di Ravenglass, forse il re stesso o una
persona della sua cerchia...»
«Ma?»
Contrasse il viso in una smorfia. «Ma se così fosse stato, Longino
avrebbe dovuto consegnarla al re; non si sarebbe dovuto limitare a
lasciarla al figlio del re. Non l'ho intuito subito, ma ci ho riflettuto
dopo. Ho ragione?»