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Il Forte sul Fiume

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spalla. Alcune avevano una sezione rotonda inferiore alla punta di<br />

un dito, altre erano piatte.<br />

Joseph porse la spada ad Ambrogio. «È la migliore lama che abbia<br />

costruito.» Indicò con un cenno della testa le barre di ferro. «Lo<br />

sapete che cosa sono?»<br />

Ambrogio sorrise levando lo sguardo dall'arma che teneva in<br />

mano.<br />

«Non ti sorprenderai, ne sono sicuro, se ti dico che non ne ho<br />

idea.»<br />

«Sono le barre che mi serviranno a forgiare la prossima spada.»<br />

Dal fagotto estrasse una massa pastosa informe di una sostanza<br />

biancastra che aveva la consistenza del gesso e la posò accanto alle<br />

barre. «Mi servirà a costruirla.»<br />

Ambrogio toccò quell'impasto con la punta della spada. «Che<br />

cos'è?»<br />

«Escrementi di uccelli, per lo più... di piccioni, impastati con<br />

farina, miele, latte e un po' di olio di oliva.»<br />

Scoppiai a ridere perché all'improvviso mi si era affacciato alla<br />

mente il ricordo di quando, nella piccionaia della villa dello zio<br />

Varro, avevo passato molti lunghi pomeriggi d'estate a raccogliere in<br />

un recipiente di metallo gli escrementi dei piccioni, grattandoli dai<br />

muri. Lo zio mi aveva sempre fatto qualche regalino per<br />

compensarmi della fatica. Ambrogio mi guardò storto, pensando che<br />

ci prendessimo gioco di lui, ma io levai le mani in un gesto di resa<br />

innocente scuotendo la testa per escludere ogni complicità.<br />

«È vero» protestò Joseph. «È uno dei più antichi segreti dei fabbri.<br />

Se si applica <strong>sul</strong> ferro nella fornace un impasto fatto con questi<br />

ingredienti, il metallo si indurisce.» Si capiva dalla espressione della<br />

faccia di Ambrogio che non ne era rimasto convinto. Joseph<br />

continuò ridendo: «Non vi mentirei, mastro Ambrogio. Considerate<br />

un impasto composto da cento parti uguali: quaranta sono<br />

escrementi di piccione, ventuno di semplice farina, quattordici di<br />

miele, ventitré di latte, due di olio di oliva. Cento in tutto. Se<br />

credete che l'abbia inventato io, mi sopravvalutate...». Si interruppe<br />

e tese le mani verso le sottili barre di metallo. «Posso dare

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