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Il Forte sul Fiume

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Non riuscii a dormire quella notte. Giacqui sveglio pensando alla<br />

gente che mi aveva seguito e come ciascuno di loro, a seconda delle<br />

sue capacità, avrebbe potuto contribuire a costruire la nuova piccola<br />

colonia. Dedalo, Rufio, Donuil, io stesso eravamo guerrieri e, salvo<br />

la perizia nell'uso delle armi, non avrei saputo dire che altro<br />

sapessimo fare. Avrei potuto cimentarmi a lavorare i metalli grazie a<br />

quanto mi aveva insegnato mio zio Varro, ma erano passati da<br />

allora molti anni. Forse sarei riuscito ad aiutare nel lavoro alla<br />

fornace, ma capivo che non sarei mai diventato un fabbro esperto.<br />

Mi rendevo conto che Donuil non avrebbe saputo svolgere altra<br />

attività che quella amministrativa che già aveva eseguito per me a<br />

Camelot. Dedalo e Rufio erano soldati, addestrati fin dall'infanzia<br />

nell'arte della guerra; dubitavo che avrebbero potuto dedicarsi a<br />

qualcosa di più utile che non fosse l'andare a caccia e trasportare<br />

carichi troppo pesanti per chiunque altro.<br />

Lucano, uomo di indiscutibile valore, si sarebbe guadagnato da<br />

vivere; Hector, agricoltore, sarebbe stato prezioso in futuro. Shelagh<br />

era Shelagh, pragmatica, sensata, esperta nella conduzione della casa;<br />

Turga, la balia di Artù, sapeva tra le tante cose anche conciare le<br />

pelli e farne vesti morbide e comode. A costoro andavano aggiunti i<br />

quattro ragazzi, Artù, Bedwyr, Gwin, Ghilleadh, e si raggiungeva il<br />

numero di dodici persone, due terzi del gruppo complessivo.<br />

Avevo molta fiducia negli altri sei, tutti bravi e ingegnosi. Lars e<br />

Joseph erano due dei tre figli superstiti di Equo, amico e socio di<br />

Publio Varro. A Camelot, Joseph era stato un fabbro provetto; per<br />

seguirci aveva lasciato la sua attività nelle mani di Carolus, o Carol,<br />

l'altro fratello. <strong>Il</strong> suo contributo sarebbe stato prezioso. Lars, il<br />

maggiore, era stato legionario. L'avevo incontrato che gestiva una<br />

locanda a nord di Isca quando mi ero recato a combattere in<br />

Cornovaglia. Credendolo morto, tutti avevano pensato a un<br />

miracolo al vederlo arrivare a Camelot e lo avevano accolto con<br />

entusiasmo. Da allora era cresciuta una profonda intesa tra Lars e<br />

Joseph tanto che quando Lars aveva deciso di seguirmi, anzi di<br />

seguire Artù e Bedwyr, nei quali vedeva i suoi due figli, impiccati<br />

anni prima dai soldati di Uther, Joseph aveva voluto unirsi al<br />

gruppo. Avevano portato le rispettive mogli, Esmeralda e Brunna. La<br />

bravura di Esmeralda come tessitrice non aveva nulla da invidiare a

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