Il Forte sul Fiume

pomeriggio? Dobbiamo lavorare noi due; voglio che tu sia ben
sveglio.»
«Lavorare?»
L'espressione sul suo viso si fece seria. «La copia della spada.
Voglio discuterne ancora una volta con te e Joseph per accertarci di
non avere trascurato alcun particolare. Gli ho parlato circa un'ora fa.
Ha lavorato ai disegni e adesso sono pronti. Mi ha detto di avere
passato quattro giorni e due notti nella fucina. Ora insiste perché ci
incontriamo tutti e tre un'ultima volta per mettere a punto ogni
dettaglio. Ha ragione. Abbiamo affidato in buone mani la
realizzazione del progetto, ma la responsabilità ultima sarà di Carol.
Sarebbe stolto da parte nostra, perfino iniquo, non assicurarci di
avere perfezionato e discusso ogni particolare. Ci accingiamo a un
compito di grande impegno. Ecco perché sono qui: dobbiamo
vedere Joseph.»
Mandammo uno dei ragazzi ad avvertirlo di raggiungerci nel mio
alloggio nel tardo pomeriggio; avremmo potuto lavorare, data la
scorta di candele che avevo a disposizione. Ne erano accese una
dozzina quando il fabbro entrò reggendo due fagotti voluminosi e
imprecando contro il tempo da sotto il mantello che lo avvolgeva.
«Maledizione!» sbottò non appena la porta si fu chiusa alle sue
spalle. «Pensavo che l'inverno fosse finito.»
«Anche noi. Vieni a scaldarti vicino al fuoco.»
Mentre batteva i piedi e si toglieva il mantello, Ambrogio lo
sollevò dell'ingombrante fardello; nel frattempo io preparai un
bricco di quel vino caldo e mielato che chiamiamo "dolci fiamme".
Joseph si era portato dietro due pacchi stringendoli
protettivamente sotto il mantello perché non si bagnassero: uno
lungo, avvolto nella stoffa, contenente stanghe di ferro, a giudicare
dal rumore sferragliante che ne veniva, e un pesante rotolo di
pergamena. Mi ringraziò prendendo tra le mani il boccale di vino
fumante e si avvicinò al fuoco, lasciando che io e Ambrogio
esaminassimo i disegni. Mentre Ambrogio stendeva i fogli sul tavolo
e disponeva dei pesi agli angoli perché non si riavvolgessero, colsi
l'occasione per scrutare a lungo quel Joseph che, dopo un'intera vita