Il Forte sul Fiume

sequitur. Trovai ben presto la frase che mi aveva messo in allarme:
"ho trattato i suoi approcci con diffidenza, anche se si tratta di un
tuo amico"...
Owain aveva fatto parte di un gruppo di comandanti celti di
Uther, che dopo molte esitazioni avevano scelto di trasferirsi a
Camelot, non potendo più rimanere in Cambria dopo la morte di
Uther. Erano stati tutti fanaticamente fedeli a Uther, amici oltre che
seguaci, e al loro ritorno dalle guerre di Cornovaglia, due sole
settimane dopo la sua morte, non se l'erano sentita di schierarsi con
l'uno o con l'altro dei pretendenti al trono di Cambria.
Sfortunatamente, ognuno dei pretendenti aveva interpretato quella
neutralità come un pericolo per la propria scalata, e i comandanti di
Uther si erano trovati a essere personae non gratae nella loro stessa
terra.
Quattro di loro erano stati assassinati a tradimento, e i quattordici
che restavano avevano deciso di scendere dalle montagne e venire a
offrire la loro lealtà a me, che fui felice di accettarla, insieme alla
loro presenza a Camelot. Per anni avevamo combattuto fianco a
fianco, e la fiducia che questo crea tra gli uomini è cosa risaputa, ma
in realtà consideravo uno solo tra loro un vero amico: Huw
Strongarm, figlio del costruttore di archi Cymric, che per primo
aveva costruito un arco lungo di legno di tasso. Anche se Owain e io
avevamo marciato insieme sotto i vessilli di Uther e combattuto
insieme in qualche battaglia, e anche se sapevo che Uther si fidava di
lui, per me era sempre rimasto un uomo di Uther come tutti gli altri.
Certo, non potevo escludere che avesse nutrito per me sentimenti
più profondi di quelli che nutrivo per lui, ma il vero motivo per cui
quella sua dichiarata amicizia mi aveva insospettito aveva a che fare
con un mistero che mi assillava da qualche anno: qualcuno aveva
tradito il segreto dell'identità di Artù, rivelandolo a Ironhair, il quale
era riuscito ad introdurre i suoi sicari a Camelot e attentare alla vita
del ragazzo. In quell'attacco, che era fallito solo grazie alla prontezza
di spirito di Shelagh e alla sua mira infallibile con i coltelli da lancio,
era stata violentata e uccisa la moglie di Hector, e i ragazzini erano
scampati a stento alla morte. Qualcuno dei nostri, qualcuno a
Camelot di cui ci fidavamo, ci aveva traditi, e per di più era riuscito
a conservare l'anonimato. Quella consapevolezza aveva seminato la