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Il Forte sul Fiume

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Derek mi chiamò in disparte, desideroso di consolazione dopo essere<br />

stato strapazzato da Shelagh. Lo commiserai, concordando con lui<br />

<strong>sul</strong> fatto che la nostra Shelagh aveva una lingua tagliente come un<br />

rasoio, ma sottolineando che era tenuta in gran considerazione da<br />

chi la conosceva, per ragioni che avrebbe presto conosciuto.<br />

Pacificato dalla mia solidarietà e ovviamente desideroso di porre<br />

rimedio alla precedente ostinazione, esitò quel tanto che bastava per<br />

avere da me la rassicurazione che la sua gente sarebbe rimasta la sua<br />

gente e che non solo l'avrebbe riavuta ma si sarebbe anche trovato<br />

con i frutti del loro lavoro sotto forma di un forte abitabile, dato che<br />

in un futuro abbastanza vicino, noi ce ne saremmo andati da<br />

Mediobogdum. Subito dopo, rassicurato, si dedicò al processo di<br />

selezione. Fu per me motivo di ironico divertimento che fosse<br />

proprio lui a trovare gli individui più idonei alle nostre esigenze.<br />

Conosceva i suoi sudditi, i loro punti di forza e di debolezza.<br />

L'operazione si concluse nel tardo pomeriggio, e i nostri ranghi si<br />

erano ingrossati al di là di ogni aspettativa. Con soddisfazione di<br />

Shelagh, avevamo artigiani per tutti i settori di maggiore importanza.<br />

Sarebbero partiti con noi trentotto adulti, ventisei erano coppie<br />

sposate, tra le quali un birraio e sua moglie, e un abile apicoltore.<br />

Dei rimanenti dodici nove erano donne, di cui cinque giovani, e tre<br />

uomini. Le coppie sposate avrebbero portato i loro figli, in tutto<br />

quattordici bambini e ragazzi, dall'infanzia alla preadolescenza.<br />

Shelagh era felice; io ero contento, Derek era soddisfatto di avere<br />

completato il lavoro. Quella notte ci fu un banchetto per celebrare<br />

l'avvenimento.<br />

Nel mezzo della festa Shelagh mi si avvicinò mentre, appoggiato a<br />

una parete, osservavo compiaciuto l'allegria generale. Ambrogio si<br />

era appena allontanato per raggiungere Ludmilla che lo aveva<br />

chiamato con un cenno da dove se ne stava seduta con Jessica;<br />

dall'altra parte della stanza Donuil parlava con Dedalo.<br />

«Lucano e Derek se ne stanno a confabulare laggiù. Che cosa<br />

complottano quei due?»<br />

Non l'avevo vista arrivare e alle sue parole mi raddrizzai<br />

immediatamente e volsi lo sguardo nel punto da lei indicato. Sorrisi.<br />

«Che tipi! Ti assicuro che non complottano niente. Si conoscono

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