Il Forte sul Fiume

pelliccia.
«Siediti, Cay, bevi con me e insieme godiamoci il calore del
fuoco.»
Mi venne in mente in quel momento, sentendola dire Cay, che lei
sola, di tutti i sudditi di Derek, conosceva la mia identità. Ero
contento che sapesse che ero Merlino di Camelot, sebbene mi fosse
dispiaciuto quando Shelagh mi aveva avvertito di averglielo detto. In
quel momento mi parve del tutto naturale che fosse a parte del
segreto. Sorridendo mi sedetti e lei assaggiò il vino speziato levando
le sopracciglia al sapore insolito.
«Che cos'è?»
«Nettare. Sembra che sia afrodisiaco.»
«Afrodisiaco? Che vuol dire?»
Lo sorseggiai rumorosamente di proposito. «Una pozione d'amore
che stimola il desiderio e allunga i tempi dell'amore.»
Volse gli occhi intorno sorpresa e leggermente diffidente. «È
efficace? Mi pentirò di averlo bevuto?»
«Non lo so. Che ne dici?»
«Soltanto se non sarà efficace con noi.» Cominciò a ridere piano
all'inizio, poi sempre più irresistibilmente, finché alla fine anch'io mi
trovai a ridere insieme a lei, esultante, con un senso di sollievo. Mi
parve che gli anni mi cadessero di dosso. Ci rotolammo abbracciati
l'uno all'altra sul letto che aveva preparato, parlando, ridendo,
raccontandoci della nostra vita, liberi da ogni restrizione. E mentre
parlavamo, ridevamo, ci raccontavamo, continuavamo a baciarci, e
baciandoci osavamo di più finché alla fine ci togliemmo le vesti e
restammo abbracciati, appagati della bellezza che ciascuno trovava
nell'altro, incuranti che l'afrodisiaco fosse efficace o no. Non ne
avevamo bisogno. Di tanto in tanto attizzavo il fuoco. E quando il
sole sorse ci trovò ancora svegli, felici insieme, con il pensiero
spensieratamente rivolto a un futuro che si prospettava lungo
davanti a noi.