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Il Forte sul Fiume

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<strong>sul</strong>la corta spada alla sua cinta. Gli afferrai un braccio mentre gli<br />

passavo accanto, trascinandolo verso l'alto.<br />

«Arrampicati, maledizione! Non estrarla, ti serviranno entrambe le<br />

mani per salire più in fretta!»<br />

Quando lo vidi salire spedito, mi voltai e tentai di tirare qualche<br />

grossa pietra contro la volpe, che era ormai a meno di venti passi da<br />

me. Le evitò senza sforzo e continuò a salire. Ripresi la fuga,<br />

gridando a Benedetto: «Se ne avrà la forza, si arrampicherà anche lei.<br />

Sii pronto ad ucciderla quando arriva in cima. Non tentare di<br />

pugnalarla, mozzala in due!».<br />

Lo strapiombo che incominciammo a risalire era alto forse una<br />

quindicina di passi in quel punto, e non era troppo difficile da<br />

scalare, né per noi né per la volpe.<br />

«Quella figlia di puttana ci segue ancora!» disse Benedetto,<br />

ansimando.<br />

«Lasciala venire! Pensa a salire» risposi, anch'io con il fiato corto.<br />

Poi afferrai una sporgenza di roccia, che si staccò nella mia mano<br />

nel momento stesso in cui vi caricai la maggior parte del peso. Seppi<br />

subito, istintivamente, che stavo per cadere, e che l'animale<br />

contagiato dalla rabbia era direttamente sotto di me. Per un lungo<br />

momento rimasi aggrappato alla pietraia con la sola forza della<br />

disperazione, poi un piede perse l'appoggio. Riuscii in qualche modo<br />

a girarmi subito, in modo da scivolare lungo la pietraia <strong>sul</strong>la schiena:<br />

una caduta dolorosa ma che, perlomeno mi permetteva di vedere<br />

dove sarei andato a finire.<br />

Non feci a tempo e girarmi che la volpe mi comparve davanti agli<br />

occhi, le fauci aperte e un cordone di saliva che scendeva ad<br />

avviluppare il mio braccio. Ritirai istintivamente il braccio e sentii il<br />

colpo delle mascelle della bestia che si chiudevano a vuoto, mentre<br />

con una gamba scalciavo via le sue zampe posteriori dal loro<br />

appoggio, così che rotolammo giù insieme, anch'essa incapace di<br />

frenare la caduta.<br />

Riuscii ad atterrare in piedi in fondo alla scarpata, pieno di graffi e<br />

lividi, e trovai la forza di buttarmi in avanti in un tuffo a ruzzoloni,<br />

come quelli che si fanno per evitare il colpo di un'arma che non si

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