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Il Forte sul Fiume

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sua conservazione, è un luogo affascinante. È così intriso di passato<br />

che si ha la sensazione di essere afferrati alla gola dalla storia.<br />

Ritornato lì nel 1995 per un periodo di qualche settimana<br />

alloggiando nella deliziosa locanda Bridge Inn a Santon Bridge,<br />

Wasdale, passai ore e ore ogni giorno a imbevermi dell'atmosfera<br />

del luogo e della circostante campagna, grato dell'incoraggiamento e<br />

dell'aiuto che mi davano gli abitanti del posto, molti dei quali<br />

conoscevano moltissime cose <strong>sul</strong> forte e i suoi dintorni. La prima<br />

guarnigione che vi fu di stanza nel forte era di Dalmati, della regione<br />

che oggi è la Serbia e la Croazia. Cercavo di figurarmi come si<br />

fossero sentiti in quella postazione isolata tra cime piovose e<br />

nebbiose centinaia di anni fa, senza nessuna accogliente taverna ad<br />

attenderli <strong>sul</strong> fondo della valle. Nella storia qui raccontata si<br />

troveranno molte mie impressioni su Mediobogdum e <strong>sul</strong>le scoperte<br />

che vi ho fatto. La descrizione del forte e di come era costruito sono<br />

precise. La strada che controllava - soltanto di recente identificata<br />

con il decimum iter dell'epoca di Antonino - sale dal fondo valle fino<br />

al passo di Hardknott con un'inclinazione di oltre trenta gradi, ed è<br />

un'impresa percorrerla perfino <strong>sul</strong>le macchine moderne. <strong>Il</strong> fiume<br />

nella cui ansa si annida il forte, sebbene scorra <strong>sul</strong> fondo della valle a<br />

notevole distanza, è l'Esk.<br />

Alcuni aspetti della mia descrizione indurranno il lettore a<br />

corrugare perplesso la fronte, ma sono reali anche i dettagli più<br />

sorprendenti. I Romani usavano il calcestruzzo, e di questo materiale<br />

erano costruiti i tetti a cupola dei magazzini del forte, e ogni parete<br />

laterale aveva cinque contrafforti per sostenerne il peso. Sono tetti<br />

che hanno resistito per secoli, forse per un millennio. Negli alloggi i<br />

pavimenti erano coperti di malta. La guarnigione aveva anche una<br />

sofisticata latrina provvista di acqua corrente. L'iscrizione sopra la<br />

porta principale è stata recuperata e restaurata. Le terme erano come<br />

le ho descritte: trentatré metri di lunghezza per otto di larghezza;<br />

l'acqua veniva convogliata dal vicino torrente oggi noto come<br />

Campsike. Poiché dal momento in cui fu abbandonato il forte è<br />

rimasto intatto per quindici secoli, è ragionevole ipotizzare che<br />

all'epoca di Merlino, meno di duecento anni dopo la partenza della<br />

guarnigione, fosse possibile riadattarlo e abitarlo.

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