Il Forte sul Fiume

lontano, ben prima di raggiungerli, ci era giunto il suono
inequivocabile delle spade che si incrociavano con i colpi sonori e
forti che soltanto uomini maturi potevano infierire. Il tonfo delle
accette ci diceva che altri tuttavia erano intenti ad abbattere qualche
tronco e più in là altri ancora segavano il legno fresco come indicava
lo stridio asmatico delle lame.
Uscendo dal fitto degli alberi e arrivando alla radura vedemmo
che i duellanti erano Dedalo e Rufio, come del resto mi ero
immaginato dal ritmo dei colpi inferti. Dietro a loro, a una certa
distanza, lavorava Mark, il mastro falegname, che per esperienza e
conoscenza era a capo della squadra dei boscaioli. Sulla sua destra
una pariglia di quattro cavalli tirava un carico he non vedevo dal
punto in cui mi trovavo; la guidava un uomo di Derek. Fui sorpreso
nel riconoscere in lui Longino, il comandante delle macchine da
guerra di Ravenglass, che evidentemente non si adontava di lavorare
agli ordini altrui quando non doveva misurarsi con catapulte e
baliste.
Sulla mia sinistra Joseph ed Hector, il fabbro e l'agricoltore,
lavoravano insieme, lasciando cadere con movimenti fluidi e
impeccabili l'accetta nel tronco della maestosa quercia. Sapevo che
nelle vicinanze c'erano Lars, Jonathan e numerosi altri intenti a
tagliare e preparare scorte di legna che sarebbero bastate per qualche
anno.