Il Forte sul Fiume

primavera, il tuo campo di addestramento saranno i campi di
battaglia. Verrai a Camelot con me, e andrai alla guerra, come
scudiero e apprendista guerriero, sotto il mio comando o sotto
quello di tuo zio Ambrogio. Terrai le nostre armi asciutte, lucide e
taglienti. Terrai i nostri cavalli asciutti, puliti e sazi. Eseguirai tutti gli
ordini che riceverai, porterai dispacci da un ufficiale all'altro e
imparerai da ogni piccola cosa che farai. Poi, un giorno, quando te
ne sarai conquistato il diritto, avrai anche tu un tuo scudiero, e
messaggeri, e forse un tuo esercito. È questo che viene adesso il tuo
vero addestramento. Hai imparato molte cose quassù, eppure non
hai ancora cominciato a imparare. La guerra è una maestra
intransigente, Artù. Le sue lezioni sono dure e umilianti, e le sue
punizioni sono la morte e la distruzione.»
Vidi come una fiamma accendersi nel suo sguardo. Si raddrizzò
fino alla sua ormai imponente altezza, il petto gonfio d'orgoglio, e
vidi una domanda formarsi nei suoi occhi.
«Avrò una mia spada?»
«Sì, prima una spada corta, solo per la tua difesa personale. Te la
darò oggi stesso. La forgiò il tuo bisnonno, Publio Varro, e non ne
troverai una migliore in tutta la Britannia. È completa del pugnale
che l'accompagna, e delle guaine di cuoio per entrambe le lame. Ma
ricorda che d'ora in avanti il tuo compito e di imparare, seguire e
obbedire, non ancora di combattere. Obbedirai agli ordini e seguirai
il tuo comandante dovunque ti guidi. Nell'anno che ti aspetta, Artù,
sarai ancora considerato un ragazzo, eppure ci si aspetterà che tu ti
comporti in tutto e per tutto come un uomo. Obbedendo imparerai
a comandare, e seguendo imparerai a guidare, e a meritarti il
rispetto degli uomini che combatteranno con te e per te.»
Feci una pausa, ricordando le frustrazioni della vita dello
scudiero, che avevo subito in gioventù. Chiusi il pugno e glielo
appoggiai scherzosamente al mento.
«Credimi ragazzo, il momento oggi ti sembra lontano, ma più
presto di quanto credi comanderai una squadra di cavalieri. Ora
guardami negli occhi, da uomo a uomo.»
Sollevò quei suoi occhi unici, macchiati d'oro. La gola mi si strinse
davanti a quella bellezza e quella gioventù, così pure e splendide.