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Il Forte sul Fiume

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«Allora, fratello, che ne pensi?»<br />

XII.<br />

Sotto i cornicioni del tetto della stalla, ci proteggevamo dal vento<br />

e dalla pioggia. La tempesta aveva infuriato per tutta la notte. Era<br />

già trascorsa un'ora dall'alba, ma non ci si accorgeva quasi che il sole<br />

si fosse levato. In quel momento eravamo avvolti da una fitta<br />

nebbia: nubi basse e pesanti agitate dal vento impetuoso<br />

impedivano di vedere a più di venti passi di distanza.<br />

Ambrogio rimase a lungo in silenzio, e quando rispose, mi parve<br />

che le parole contraddicessero la sua palese intenzione. «Dico che<br />

siamo pazzi a partire per Ravenglass con questo tempo. Connor non<br />

riuscirà mai ad attraccare, neanche se arriverà puntualmente; il vento<br />

lo terrà lontano dall'approdo. Sarà costretto ad aspettare al largo<br />

che la tempesta si plachi e potrà accostarsi soltanto una volta tornata<br />

la calma. Lo verremo a sapere perché siamo ad appena venti miglia<br />

nell'entroterra. Avremo tutto il tempo di arrivare prima che getti<br />

l'ancora.»<br />

«Ma...?»<br />

«Ma che cosa? Mi hai chiesto che cosa ne pensavo, e io te l'ho<br />

detto.»<br />

«Sì, capisco le tue riserve.» Mi strinsi a lui urlando nel vento che<br />

ruggiva intorno a noi. «Stai pensando che tutto è pronto per la<br />

partenza e che in questi preparativi abbiamo passato buona parte<br />

della notte. Sai che molti di noi si sono alzati e si stanno dando da<br />

fare, equipaggiati per affrontare la tempesta, più o meno di buona<br />

voglia. Per di più te la prendi con il tempo, deciso a non farti<br />

scoraggiare. Non vuoi sentirti costretto a una decisione che, con il<br />

senno di poi, forse considereresti una debolezza.»<br />

Mentre finivo di parlare, mio fratello si volse verso di me tenendo<br />

la bocca esageratamente aperta in un atteggiamento di derisoria<br />

incredulità. «Eccoti di nuovo! Tu e le tue predizioni! Come fai a<br />

sapere che cosa penso e penserò?»

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