Il Forte sul Fiume

umide. «Non so né come né perché né quando se ne sia andata. Un
giorno guardo e non c'è più. Hector ci è riuscito eh?»
«Che cosa dici?» gli chiesi. «Che c'entra Hector con le verruche?»
Derek si stiracchiò sbadigliando, quindi si levò in piedi e cominciò
a detergersi il sudore dal corpo muscoloso. Mi vide che oziosamente
gli guardavo i genitali e, tirando su la pancia con le mani,
sghignazzò.
«Faccio fatica a vederlo ormai» disse con voce strascicata. «E
neanche lo uso come una volta. Invecchio e non mi sembra più
tanto importante.»
Lasciò andare la pancia e prese un asciugamano dietro a lui. «Ho
detto che Hector ci è riuscito, nient'altro. Le verruche non c'entrano.
Mi dicevo che eri stato bravo a farti così diverso da come eri prima.
E bada che non mi riferisco solo alla barba e al colore dei capelli.»
Poco dopo esserci trasferiti a Mediobogdum, mi ero lasciato
crescere una folta barba e scurito artificialmente i capelli. Era passato
da allora abbastanza tempo perché non pensassi più alla mia
trasformazione. Derek non mi guardò neanche i capelli mentre
continuava.
«Ti sei annullato, cancellato completamente. Me ne sono accorto
oggi durante i festeggiamenti. Tutti sanno chi sei, ma ti chiamano
Cay, e trattano Hector alla stregua di capo del gruppo. Ci crede lui
stesso, o almeno lo dà a vedere. Perfino per me ormai sei Cay,
eppure ti conosco bene. Quando arrivaste, tre o quattro mesi fa,
avrei giurato che sarebbe stato impossibile... inattuabile. Ma ci sei
riuscito. Merlino di Camelot è scomparso.»
«Bene. Così deve essere. Più se ne sta nell'ombra, meglio è per il
ragazzo.»
Avevo seguito il consiglio di Shelagh e organizzato la mia
scomparsa, assicurandomi che tutti a Ravenglass mi vedessero partire
con Artù su una galea di Connor. Soltanto noi sapevamo che
Connor ci aveva sbarcati poche miglia più a nord, lungo la costa,
dove nessuno di Ravenglass ci aveva visti. Eravamo quindi tornati,
mastro Clay, un uomo senza figli, e un giovane apprendista.
Ero rimasto in questo frattempo davanti a lui, e ora mi detersi il