Il Forte sul Fiume

quel momento della propria impotenza, lentamente si accasciò sulla
sedia.
Liam si fermò dopo avere percorso circa un terzo della lunghezza
della sala. Due suoi uomini gli si misero subito al fianco
imbracciando gli archi e puntandoli verso Derek, che se ne stava
rigido, contratto, i pugni stretti per la rabbia. Da qualche parte
giunse il pianto di una donna; seguì il sibilo di una freccia che veniva
scoccata e subito il lamento tacque. Il silenzio nella sala era assoluto.
Sentivo la tensione crescere dentro di me mentre, semiaccecato,
stringevo una ciotola di ferro, obbligandomi a mantenere la calma.
Liam parlò con voce possente perché tutti lo sentissero. «Il guaio
delle buone idee e delle buone intenzioni, Derek, è che stimolano la
presunzione. Capisci?» Derek rimase in silenzio. «Se togli le armi ai
tuoi ospiti, sappi che alcuni di loro forse vorranno riaverle. Mi segui?
Forse una volta te ne rendevi conto, sono disposto a riconoscerlo,
ma da allora hai preso brutte abitudini. Otto guardie sono spirate
prima di accorgersi che eravamo venuti a farti visita.»
«Sei un uomo morto, Liam!» rispose Derek levandosi in tutta la
sua statura.
Con gesto drammatico il figlio di Condran levò il braccio che
teneva la spada e volgendosi a metà verso uno degli arcieri che gli
stavano vicino, parlò a voce alta per essere sentito da tutti gli astanti.
«Sentite, sentite! L'uomo morto sono io, mentre lui è sotto la
minaccia delle frecce che fanno sprizzare il sangue dal cuore! Siediti,
re Derek, e sta' zitto. Seduto!» Si piegò in avanti quasi ringhiò
l'ultima parola. Capendo di non poter fare altro, il re si sedette,
obbedendo docilmente all'ordine.
Liam si guardò intorno, passandoci in rassegna uno a uno, a
cominciare dal gruppo sulla tavola sopraelevata. Si soffermò su
Connor che lo fissò a sua volta, pur sapendo che una delle guardie di
Liam gli stava alla schiena con la spada sguainata e teneva a bada lui
e Tearlach. Un altro uomo stava dietro a me e Blundyl. Con una
risata di scherno Liam spostò lo sguardo sul possente Tearlach, che
sedeva rigido. L'insulto fu troppo per un altro degli uomini di
Connor, che, saltando in piedi con un'imprecazione, fu
istantaneamente trafitto alla gola da una freccia prima ancora di