Il Forte sul Fiume

cambio del privilegio che cerchi.»
«Naturalmente.»
«Naturalmente? Anche senza conoscere le leggi?»
Mi strinsi nelle spalle. «Conosco le tue idee abbastanza per sapere
che le leggi da te imposte sono buone e per lo più sensate.»
«Ehm!» brontolò. «Che cosa vuoi?»
Riflettei sulla risposta, quindi la esposi brevemente.
«Un luogo sicuro nel quale allevare un bambino.»
Non replicò subito, ma distolse lo sguardo da me per fissarlo sulla
valle dove, a un'altezza di poco superiore al punto in cui stavamo
noi, un uccello rapace disegnava ampi cerchi contro lo sfondo del
cielo azzurro, librandosi su ali immobili. Tre volte lo vedemmo
roteare finché, all'improvviso, ripiegò le ali e si lasciò cadere come
una pietra. Da quel momento sparì alla vista, nascosto sotto il bordo
del picco di roccia sul quale stavamo. Per qualche istante il mio
compagno rimase immobile e quando riprese a parlare non mi
guardò.
«Quale bambino ha bisogno di una terra sconosciuta per poter
crescere al sicuro?» Capii immediatamente di essermi espresso nel
modo peggiore, ma lui continuò. «Non dirmelo; non voglio saperlo.
L'apprenderlo potrebbe essere pericoloso.»
Feci una smorfia, consapevole che non poteva vedermi, e cercai
di tenere calma la voce. «Perché parli così?»
«Così?» Si volse lentamente verso di me. «Supponiamo... ti dirò
come potrebbero stare le cose...
Supponiamo che un bambino sia affidato alle cure di un uomo
come te, un uomo importante, ricco, influente. Immaginiamo anche
che quest'uomo sia amico di qualcuno come Connor Mac Athol, che
possiede terre nell'Eire e anche nuove terre lontano, nel nord, ad
Alba che voi chiamate Caledonia. Non ti sembra ragionevole che
quest'uomo potrebbe assumersi l'impegno di dare riparo al bambino
in una delle due località? Spazio abbondante in entrambe per
allevarlo... a meno che la sua parentela non sia tale da essere un
pericolo per lui tra la gente di Connor. Il bambino rappresenta in tal