Il Forte sul Fiume

di parlare di quelle bambine anche nel sonno.
Ludmilla era in piena salute e salutava amorevolmente tutti
quanti, in particolar modo il suo amato maestro Lucano.
Quest'ultimo, prima di partire, aveva insistito perché fosse lei ad
assumersi la responsabilità della salute della Colonia in sua assenza e
aveva fatto bene, poiché le questioni mediche e igieniche, sotto
l'attenta sorveglianza di Ludmilla, erano tutte perfettamente sotto
controllo. Un valido aiuto le era venuto dall'arrivo di un giovane
cerusico, addestrato dall'esercito imperiale ad Antiochia, che aveva
intrapreso il viaggio a Camelot dopo aver sentito parlare di Lucano
da innumerevoli persone nelle sue peregrinazioni in Britannia.
Giunto fin là, dopo aver valutato le capacità di Ludmilla e
l'infermeria di Lucano, superbamente attrezzata secondo il suo metro
di giudizio, aveva deciso di rimanere a Camelot e assisterla nel suo
lavoro.
Di lì in avanti la conversazione vagò piacevolmente per altri temi,
tutti abbastanza innocui e tutti capaci di scatenare in me la nostalgia
per la vita e i personaggi di Camelot. Quando Ambrogio emerse dal
suo torpore e si sentì all'altezza di discutere altre questioni
«importanti», fui io a suggerire di soprassedere, avendo deciso che
era scorretto non condividere quelle notizie con gli altri, come lo era
negare agli ufficiali di mio fratello i piaceri delle terme. Così ci
rivestimmo e lasciammo il posto ad altri, che non ne avevano meno
bisogno di noi.
Meno di un'ora più tardi ci eravamo ricongiunti al resto del
gruppo, compresi Donuil e Shelagh, ed eravamo usciti dal forte,
verso il precipizio sul retro; ci sedemmo tutti comodamente per
ascoltare il resoconto di Ambrogio sul suo viaggio. Artù
naturalmente era presente, come lo erano i suoi tre amici del cuore,
Bedwyr, Gwin e Ghilleadh, tutti e quattro appollaiati su un tronco,
immobili come colonne di pietra, preoccupati che qualcuno si
ricordasse di loro e li mandasse via. Ma nessuno sembrò far loro
caso e alla fine si misero ad ascoltare, tranquilli.
Mio fratello portava notizie sorprendenti e gradite. Le città che
aveva attraversato sul cammino erano di nuovo quasi degne di quel
nome. Dopo anni e anni di abbandono e incuria, stavano tornando