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Il Forte sul Fiume

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diverse da quelle della torre?»<br />

Gli sorrisi. «Sto imparando molte cose oggi. Sei un bravo<br />

insegnante, Artù. Guardati intorno e cerca di spiegarmelo. Non<br />

affrettarti, la risposta è davanti a te.»<br />

Venne rapida. Si guardò intorno, cominciando dal pilastro di<br />

arenaria lavorata tra i pesanti battenti, poi volse gli occhi allo stipite<br />

e da lì li portò alle mura turrite ai lati della torre centrale. Vedevo<br />

che il suo sguardo, interrogativo all'inizio, all'improvviso si faceva<br />

acuto e, mentre lo posava <strong>sul</strong>le pareti rocciose a sud e a est, colsi la<br />

luce dell'intelligenza brillare in loro.<br />

«È troppo tenera e non abbastanza spessa. Eccellente per costruire<br />

mura difensive, ma per reggere le porte era necessaria una pietra di<br />

altro tipo. Da dove viene? Non vedo quel materiale qui intorno.<br />

Devono averlo trasportato da qualche altra località. I blocchi<br />

saranno stati estratti da una cava, sagomati e portati fin qui.» Mi<br />

guardò sorridendo. «È così?»<br />

«Sì. Meriti i pieni voti.» Mentre mi volgevo verso gli altri per<br />

indicare loro di avanzare, fui contento di avere assecondato<br />

l'impulso che mi aveva spinto a dire loro di aspettare mentre io e il<br />

ragazzo li precedevamo. Avevamo percorso il decimum iter, una<br />

strada intatta, solida, larga otto passi che nell'ultimo tratto saliva per<br />

un'erta collina fino al passo sovrastante, per la cui difesa era stato<br />

costruito il forte. Emergendo dalla foresta nella quale ci eravamo<br />

addentrati subito dopo avere lasciato Ravenglass, ci eravamo trovati<br />

su un piccolo altopiano e da lì avevamo scorto la sommità della<br />

torre di Mediobogdum <strong>sul</strong>la sinistra, in parte nascosta da una cresta<br />

scoscesa. E dalla cresta, ad appena venti passi dalla strada, avevamo<br />

per la prima volta visto il forte disabitato e immerso nel silenzio. Era<br />

suggestivo da quella distanza, un centinaio di passi, cupo e<br />

invulnerabile come quando era stato costruito, appollaiato <strong>sul</strong>l'orlo<br />

di un precipizio; in lontananza si profilavano incerti i pendii della<br />

valle successiva.<br />

Mentre gli altri ci raggiungevano, scesi da cavallo e mi avvicinai ai<br />

battenti della porta sperando di riuscire ad aprirli quel tanto che<br />

bastava per fare passare il drappello. Con mia grande sorpresa<br />

cedettero con facilità e i cardini cigolarono nei fori. Mi volsi verso il

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