Il Forte sul Fiume

da molto tempo.»
«Già.» Aveva puntato gli occhi su un altro obiettivo e seguendone
la direzione scorsi i due più giovani del nostro gruppo, Mark e
Jonathan, che sembravano in ammirazione di una giovane donna. Si
chiamava, ricordai, Tressa; qualche ora prima, in quella stessa
giornata, mi aveva portato un boccale di birra fredda. Era una
ragazza che si notava, non una bellezza classica ma dotata dello
splendore della giovinezza; sotto gli zigomi alti, le gote erano
paffute; gli occhi splendevano, i denti luccicavano candidi e forti.
Sorrideva spesso con spontaneità. Mi erano piaciute le sue forme.
Indossava una semplice tunica bianca, modellata sulla stola romana,
che metteva in risalto il collo snello e aggraziato, le spalle ampie e
diritte sotto le quali il seno pieno sporgeva turgido e magnifico. Una
donna che colpiva l'attenzione, avevo pensato allora, ed ero
contento adesso di constatare che i due giovanotti condividevano la
mia opinione... almeno a giudicare dalle attenzioni che le
prestavano. Tressa gettò indietro la testa e rise per qualcosa che le
aveva detto Mark; sopra il brusio della festa mi giunse il trillo
spontaneo della risata.
«È Tressa» disse Shelagh.
«Lo so, l'ho già conosciuta.» Mi volsi a guardarla. «Stavi
dicendo...?»
«È dei nostri? Approvi?»
Tornai a guardare la giovane. «Non serve la mia approvazione.
Mark e Jonathan approvano. Si capisce subito.»
«Sì. Fa la cucitrice ed è brava. Le altre donne sono gelose. Quelle
più anziane di lei, che la invidiano perché è brava, hanno cercato di
metterle i bastoni tra le ruote. È molto motivata a seguirci. Avremo
modo di apprezzare le sue capacità senza pentircene. Ti aiuterà.»
«Aiutare me? Come? In che modo? Non mi serve il suo aiuto.»
«No?» Tese la mano e infilò l'indice in un piccolo strappo nella
stoffa della manica. Non me ne ero accorto, ma sapevo che era
recente. Ricordavo vagamente di essermi impigliato in qualcosa
poco prima. «Chiaro che non ne hai bisogno, neppure di una che
potrebbe aggiustare i tuoi vestiti senza che te ne accorga.»