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Il Forte sul Fiume

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corno di rame per annunciare il nostro arrivo, e quando, lasciando la<br />

strada, ci dirigemmo verso la porta principale del forte, Hector e<br />

parecchi altri già ci venivano incontro. Mi sorpresi a sorridere nel<br />

vedere i loro volti lieti, ma gran parte della mia attenzione era<br />

rivolta al pennacchio di fumo che si levava sopra le terme. Salutai<br />

tutti, tolsi l'elmo e la spada dalla sella, vi posai sopra il mantello e,<br />

affidato Germanico a Donuil, mi diressi alle terme.<br />

Quando vi arrivai, nel sudatorium c'era un altro occupante. Ne<br />

percepii immediatamente la presenza sebbene le nuvole ondeggianti<br />

di vapore me lo nascondessero alla vista. Rispose al mio saluto la<br />

voce di Mark, il giovane falegname. Lo vidi in piedi vicino alla<br />

parete e, mentre mi avvicinavo, abbassò le braccia che aveva tenuto<br />

alte <strong>sul</strong>la testa, quindi si lanciò a farmi tutta una sfilza di domande<br />

<strong>sul</strong> nostro viaggio. Riluttante a lanciarmi in un resoconto lungo e<br />

sgradevole, lo trattenni con un gesto della mano, scuotendo la testa<br />

e chiedendogli venia adducendo come scusa la stanchezza e il<br />

desiderio di stirarmi e rilassarmi. Si strinse nelle spalle, sorrise e<br />

annuì, accettando la mia reticenza, e riprese l'esercizio cui si era<br />

dedicato prima. Nessun altro venne a turbare la mia solitudine. Feci<br />

il bagno, mi infilai la tunica, indossai i sandali e mi avviai verso il<br />

mio alloggio portando gli altri indumenti ammucchiati nella corazza<br />

che usavo a mo' di cesto. Pregustavo la gioia di indossare vesti<br />

fresche e odorose di bucato, ma questi pensieri si dileguarono<br />

quando scorsi Tressa nella mia casa. Aveva spalancato le persiane per<br />

arieggiare le stanze; vedendo questo, notai anche che in quel<br />

momento, con la schiena verso di me, stava spazzando.<br />

Non appena la scorsi, istintivamente, senza soffermarmi a<br />

pensare, mi girai sui talloni e mi affrettai ad allontanarmi, temendo<br />

che potesse voltarsi e cogliermi nell'atto di fissarla. Imprecavo contro<br />

la mia viltà, arrabbiato con me stesso per scappare in quel modo da<br />

una giovane donna innocua. Non sarei del tutto sincero se dicessi<br />

che ero sgomento e smarrito nel trovare Tressa nel mio alloggio,<br />

eppure ero... ero attonito. La violenza di quella mia reazione mi<br />

colse di sorpresa inducendomi a chiedermene il perché. E quando lo<br />

feci, mi accorsi che dentro di me, stranamente nascoste nel più<br />

profondo dell'animo, c'erano cose che non mi piacquero molto.

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