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Il Forte sul Fiume

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avevo semplicemente abbandonato quei nefasti studi. Non potevo<br />

tollerare l'idea che le casse cadessero in mani pericolose, ma d'altro<br />

canto non potevo nemmeno distruggerne il contenuto. <strong>Il</strong> buon senso<br />

mi diceva che non vi avrei mai trovato neppure una foglia che<br />

servisse a qualcosa di benefico, ma finché non ne avessi avuto la<br />

certezza, non me la sentivo di distruggerle.<br />

Erano stati i fili colorati di Tressa a riaccendere il mio interesse per<br />

le casse. Una logica come quella che seguiva nel contrassegnare gli<br />

oggetti doveva esser stata applicata anche all'ordinata disposizione<br />

dei contenuti dei vassoi. Li fissavo, cercando quell'ordine.<br />

«Che stai facendo, Cay? Oh, scusa... posso entrare?»<br />

Gli feci cenno di entrare e mi appoggiai allo schienale della sedia<br />

con un sospiro, guardando l'ordinato disordine che regnava <strong>sul</strong> mio<br />

tavolo. <strong>Il</strong> contenuto dei due vassoi superiori della cassa più grande<br />

era sparso alla mia sinistra e alla mia destra, ciascun contenitore<br />

accanto alla sua casella vuota. <strong>Il</strong> terzo vassoio, composto di dodici<br />

scomparti in quattro file di tre, ciascuno largo quanto una mano e<br />

contenente una boccetta di creta, compariva in cima alla cassa come<br />

il successivo strato.<br />

Quando udii la voce del ragazzo diversi pensieri mi<br />

attraversarono la mente, il primo dei quali fu che avrei dovuto<br />

subito cacciarlo di lì, e bruscamente, prima che vedesse cosa stavo<br />

facendo. Abbandonai quel pensiero prima ancora di finire di<br />

formularlo.<br />

«Porta qui uno sgabello e siediti accanto a me. E non toccare<br />

nulla, capito?»<br />

Fece come gli avevo ordinato e si chinò, gli occhi scintillanti di<br />

pagliuzze d'oro che correvano su tutto l'armamentario, dentro e<br />

fuori dalla cassa. Io tacevo, aspettando che ponesse le sue domande,<br />

ma anche lui rimase in silenzio per un bel po'. Infine mi guardò.<br />

«Cosa contengono?»<br />

«Morte, e un dilemma.»<br />

Mi lanciò uno sguardo obliquo, gli occhi spalancati per la<br />

sorpresa. «Che vuoi dire?»

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