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Il Forte sul Fiume

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Mentre mi avvicinavo alle mura della fortezza, venni scosso dalle<br />

mie riflessioni dalla vista di un uomo che, emergendo dall'ombroso<br />

portale, si fermò e, giratosi bruscamente, ritornò di corsa sui suoi<br />

passi. Se non avesse reagito in quel modo nello scorgermi, lo avrei<br />

superato senza notarlo, ma la velocità con cui si girò su se stesso e si<br />

allontanò attrasse il mio sguardo, e lo scorcio di una tunica gialla in<br />

fuga mi richiamò alla mente l'uomo che, qualche ora prima in quella<br />

stessa giornata, si era fermato a fissarmi dalla soglia di una taverna.<br />

Curioso, allungai un po' il passo e attraversai la porta del forte,<br />

guardandomi intorno con aria indifferente mentre raggiungevo la<br />

piazza del mercato poco oltre, senza tuttavia riuscire a scorgerlo.<br />

Perplesso, mi afferrai a un palo che sorreggeva la tenda sovrastante<br />

una bancarella e saltai su una cassetta di legno vuota, cercando di<br />

scrutare al di sopra della folla. Alla fine lo individuai mentre, in gran<br />

fretta, si allontanava <strong>sul</strong>la mia destra, a circa quattro bancarelle di<br />

distanza. In quel momento si volse per guardarsi alle spalle. L'allarme<br />

fu istantaneo. Si mise a correre e, guizzando a sinistra, scomparve<br />

dietro l'angolo di un'altra bancarella. All'improvviso mi trovai a<br />

inseguirlo, spingendo la gente di lato, ben consapevole di non avere<br />

la spada al fianco.<br />

Girando dietro l'angolo lo scorsi di nuovo ancora intento a<br />

correre; allungai il passo per raggiungerlo. Di nuovo lo persi di vista<br />

e di nuovo mi lanciai all'inseguimento, per poco non finendo lungo<br />

disteso quando inciampai in una pila di cesti vuoti. Sentivo voci<br />

rabbiose che si levavano a protestare, ma d'un tratto mi trovai oltre<br />

le ultime bancarelle, in uno spazio aperto e ampio dove un sentiero,<br />

tagliando attraverso l'erba alta, conduceva a un gruppo di alberi. Lì<br />

sparì la preda che inseguivo. Superai di corsa i primi due alberi e<br />

dovetti saltare di slancio un fossato profondo che attraversava il<br />

sentiero. Approdai sano e salvo <strong>sul</strong>la sponda opposta e, percorso il<br />

pendio in salita, mi trovai <strong>sul</strong>la sommità di una lieve altura che<br />

scendeva fino a un punto da dove veniva il suono sordo di uno<br />

scalpiccio di piedi che nella corsa battevano il terreno. Dopo essermi<br />

assicurato che ci fosse una sola via per scendere, ripresi la corsa,<br />

senza preoccuparmi del fatto che non sapevo chi fosse quell'uomo e<br />

perché scappasse davanti a me. Lo inseguivo soltanto perché lui<br />

fuggiva. Mi gettai a perdifiato giù per il pendio, schizzai intorno a un

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