Il Forte sul Fiume

mensa. Ogni tavola era occupata e i bambini facevano più chiasso
del solito. Lo feci notare a Shelagh che mi spiegò che il brutto tempo
aveva impedito ai ragazzi di scatenarsi all'aperto secondo la loro
abitudine e di conseguenza, all'ora in cui normalmente andavano a
letto, erano irrequieti e rumorosi.
Ambrogio, cui era stato lasciato un posto tra sua moglie e Artù, li
raggiunse. Seduti vicino erano anche Donuil, Shelagh, Bedwyr, Gwin
e il piccolo Ghilleadh. In compagnia di Joseph andai a un tavolo
accanto dove stavano Lucano, Rufio, Dedalo e Mark.
Lucano, che quella sera era di buon umore, si invischiò in una
lunga discussione con Dedalo sui meriti dei cavalli da tiro rispetto a
quelli da cavalleria. Lucano, che data la sua vocazione amava tutte le
creature viventi, non nutriva uno slancio particolare per i cavalli da
equitazione, e il dibattito, vivace e benevolmente accanito, attirò
altri alla nostra gioviale tavolata. Ben presto non ci fu più posto.
Ambrogio, arrivato dopo qualche tempo, si sedette vicino a me,
incoraggiandomi con una spinta del fianco a stringermi contro
Joseph, seduto alla mia sinistra, e a fargli spazio.
In quel momento, mentre scherzosamente mi lamentavo della
rude insistenza di mio fratello, notai di nuovo Tressa che ci portava
un cesto di pagnotte fresche.
Da quell'istante non prestai più attenzione a quello che si diceva. I
miei occhi la seguirono mentre si aggirava nella sala occupata a
vedere se il cibo era bastante nei piatti e a riempirli mano a mano
che si svuotavano. Non era impegnata come domestica, ma era
ormai una consuetudine che le donne, a turno, servissero in tavola
alla sera.
Uno scoppio di risa particolarmente rumoroso dei miei compagni
mi richiamò al momento presente e guardandomi intorno vidi che
tutti mi fissavano. La mia reazione immediata fu di arrossire,
pensando che mi avessero notato con gli occhi puntati su Tressa, ma
subito capii che aspettavano da me una risposta a qualcosa che mi
era stato chiesto mentre ero distratto.
«Perdonatemi» dissi scuotendo la testa quasi volessi schiarirmi le
idee. «Pensavo ad altro. Qualcuno mi ha posto una domanda?»