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Il Forte sul Fiume

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XIII.<br />

Ricordo che la tempesta e la nostra visita a Ravenglass segnarono<br />

due importanti eventi: l'inizio della fine di un'epoca della mia vita,<br />

imposto da una decisione che presi mentre ero ospite nella casa di<br />

Derek, e il primo vero passo verso la maturità del piccolo Artù<br />

Pendragon nel momento in cui osservò, valutò e venne a patti con<br />

quanto aveva visto in quel porto, una sintesi di morte e distruzione.<br />

Due giorni dopo il nostro arrivo apparve Connor con le sue galee<br />

a vele spiegate nella luce luminosa di un'alba che si annunciava di<br />

sole, confermando l'ipotesi di Derek secondo la quale il bravo<br />

capitano, in previsione della tempesta, aveva messo la sua flotta al<br />

riparo in una delle insenature della grande isola al largo, nota come<br />

Man. Non appena si era schiarito il cielo, aveva ripreso il mare e nel<br />

tragitto si era imbattuto nelle poche galee sopravvissute e ormai allo<br />

sbando della flotta dei Figli di Condran, affondandole tutte.<br />

Preoccupato per il ritardo, sapeva che gli rimaneva ben poco tempo<br />

per depositare sani e salvi i suoi passeggeri a sud, quindi volgere la<br />

prua di nuovo verso nord-ovest per riunirsi alla sua flotta di ritorno<br />

dal nord e diretta nell'Eire. Affrettatosi quindi a imbarcare Ambrogio,<br />

Ludmilla e i loro averi, salpò ben presto, a fatica aprendosi un<br />

passaggio tra i relitti che ancora ingombravano il porto.<br />

Li guardammo partire salutandoli dai bastioni finché non ebbero<br />

doppiato il promontorio davanti a noi. Trascorremmo quindi tre<br />

giorni ad aiutare la gente di Derek nell'erculea impresa di togliere i<br />

detriti del naufragio, recuperandoli o distruggendoli perché non<br />

ostacolassero l'accesso al porto e seppellendo i cadaveri che<br />

trovavamo, ben sapendo che le onde ne avrebbero spinti altri <strong>sul</strong>la<br />

spiaggia chissà per quanti mesi.<br />

Una volta fatto quel che si poteva, riprendemmo la strada per<br />

Mediobogdum sotto un cielo benigno, tra il cinguettio di<br />

innumerevoli uccelli e il verde lussureggiante del nuovo fogliame,<br />

lucente negli angoli protetti, tra il quale brillavano le gemme<br />

inebrianti e profumate dei meli, dei peri, dei biancospini bianchi e

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