Il Forte sul Fiume

gente per la quale forse niente è insuperabile. Hai fabbri, soldati,
muratori, falegnami; ti serviranno braccia forti, ma credo che potrai
trovarle a Ravenglass.»
«Sì, ma ci interessa?» Era Hector a parlare. «Avete sentito quello
che ci ha detto Merlino. Ce ne siamo andati da Camelot perché non
sapevamo su chi della nostra gente potevamo fare affidamento.
Adesso sappiamo di poter contare soltanto su noi stessi e su nessun
altro. Il nuovo forte ci consente di restare pochi e fidati.»
«Assurdo, Hector!» Connor scartò subito l'idea. «Io ho consigliato
di chiedere aiuto, non di avviare un flusso di nuovi coloni. Niente vi
impedisce di far venire lavoratori dalla città, e niente vi impone di
lasciarli restare, una volta eseguito il lavoro. Hanno già dimostrato
che non vogliono abitare lì; nulla li chiama lassù. Costruitevi un
luogo nel quale vivere sicuri e comodi, poi popolatelo e difendetelo
voi stessi. Vuoi un consiglio, Merlino?»
«Naturalmente!»
«Stiamo a vedere quale esito avrà la battaglia domani; se alla fine
saremo ancora vivi, incontriamoci di nuovo. Avremo un'intera
giornata per pensare a quello che ci aspetta. Poi qualcuno potrà
recarsi al forte e osservare com'è.»
«Mi sembra una proposta sensata. Ci sono obiezioni?» Nessuno
ebbe altro da aggiungere. Fu allora che Donuil parlò per la prima
volta.
«Il forte ha un nome?»
«Sì, si chiama Mediobogdum.»
Contrasse le labbra e annuì. «"Alla curva del fiume". Vuol dire che
almeno c'è acqua.»
«In quantità, mi hanno detto.» Mi alzai. «È tardi, non so come la
pensiate voi, ma per quanto mi riguarda gradirei riposarmi un po'.»
La riunione si sciolse poco dopo tra reciproci scambi augurali per
il giorno successivo. Sarebbe stata un'azione puramente difensiva
senza il pericolo di uno scontro accanito. Al riparo dietro le mura di
Ravenglass, che proteggevano l'unico accesso dal mare, non
avremmo avuto difficoltà a respingere la flotta di Condran.